In provincia di Caserta i carabinieri recuperano 170 reperti sottraendoli al mercato nero

Notevole il risultato raggiunto dai Carabinieri del Comando Stazione di Teano in provincia di Caserta: sono oltre 170, infatti, i reperti recuperati e sequestrali dal mercato clandestino che tornano nelle mani della Sovrintendenza per i Beni culturali. thumbnail_reperti teanoI carabinieri stanno eseguendo una misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura, nei confronti di quattro soggetti: tra cui 2 agli arresti domiciliari, un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e un obbligo di dimora. L’accusa è di sottrazione indebita di beni di interesse storico-archeologico, poi collocati sul mercato nero. La vicenda aveva avuto inizio a gennaio 2016 quando il Museo Archeologico di Teano aveva denunciato il furto di alcuni reperti. Erano state avviate quindi le indagini comprensive di intercettazioni telefoniche, osservazione e pedinamento degli indagati e acquisizione di riprese visive con sistemi di videosorveglianza. La rete che gli inquirenti hanno portando alla luce è fitta: i reperti venivano rivenduti al mercato collezionistico grazie a intermediari specializzati.

Il valore totale dei beni recuperati, di varie epoche ascrivibili dal I-II secolo d.C. al VIII-VI secolo a.C., si aggira attorno ai 500.000 euro. Molte opere sono di indubbio interesse storico e archeologico, come sculture in ceramica rossa, terracotta, avorio o marmo. Si contano ancora anfore di vario tipo, coppe, lucerne in ceramica nera, statuette votive, oltre a molteplici oggetti in metallo, come fibule, spille, monili e orecchini.

Francesco Consiglio

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