In mostra “Pompei e l’Europa”. 1748-1973

Le storie ed i racconti su Pompei dal 1748, anno della riscoperta, sino al 1943 anno del bombardamento, saranno al centro della mostra “Pompei e l’Europa”. Articolata su due location: il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e gli scavi di Pompei, la mostra si dividerà su due argomenti. Al museo Archeologico sarà ospitata la prima rassegna intitolata “Natura e Storia” che evidenzia l’influenza che il sito pompeiano ha avuto sugli artisti europei dal ‘700 al ‘900. Direttamente negli scavi saranno presentati i calchi delle vittime dell’eruzione recentemente restaurati.A

Un’ulteriore sezione della mostra, intitolata “Fotografare e documentare Pompei” occuperà il portico dell’Anfiteatro ed esporrà una scelta significativa del materiale fotografico conservato nella Soprintendenza Speciale di Pompei, Ercolano e Stabia.

La mostra deve il suo allestimento all’architetto Francesco Venezia che riesce a dare continuità ai quattro settori cronologi attraverso cui si dirama l’esposizione.

La mostra si apre con un bronzetto raffigurante un ragazzo napoletano dallo sguardo vivo che esibisce una statuetta ritrovata durante gli scavi. Tuttavia la vera apertura di “Pompei e l’Europa”  è dedicata al Tempio di Iside tra le scoperte più suggestive che ispirò opere come il Flauto magico di Mozart dopo che il musicista si recò in visita agli scavi.AAAA

Le scoperte fatte a Pompei tra il ‘700 e l’800 ispirarono artisti di tutta Europa, infatti ritroviamo esposti alcuni dei dipinti più celebri di Hackert, di Paul Delaroche o i due Gustave Moreau. Le opere, dipinti e immagini, provengono dai più importanti musei italiani e stranieri a dimostrazione del fatto che esiste un continuo confronto tra antico e moderno e di come Pompei, con le sue rovine sepolte e la sua classicità, abbia affascinato per quasi duecento anni gli artisti di tutta Europa – da Ingres a Picasso, da Normand a Le Corbusier, da Moreau a de Chirico -, influenzato il gusto di intere corti e residenze, nella letteratura come nel teatro, nella musica come nell’estetica, svolgendo un ruolo fondamentale anche per gli sviluppi dell’archeologia moderna.

Negli scavi poi il visitatore resta senza fiato, viene portato alla rievocazione della Pompei sconvolta dalla terribile eruzione del Vesuvio nel 79 d. C. attraverso i 20 calchi “Rapiti alla morte”. Essi, realizzati a partire da quelli di Giuseppe Fiorelli, rilevando le impronte lasciate dai dai corpi degli sfortunati abitanti della città nel materiale vulcanico, vengono presentati per la prima volta al pubblico dopo il recente restauro della Soprintendenza.

Una vera e propria emozione questa mostra, una emozione che sempre gli scavi di Pompei suscita ai visitatori di ogni epoca.

Affascinante e ancora ricca di sorprese, la città sepolta dalla lava del Vesuvio simbolo della terra partenopea, resta simbolo di mistero e fonte di ispirazione letteraria, pittorica e fotografica. Una ricchezza unica al mondo è la storia di Pompei, proprio perché il dialogo che suscita tra presente e passato è eterno come la sua storia, i suoi resti, i suoi calchi.

Nata da un evento terribile, la città sepolta diventa simbolo di bellezza e di mistero, quasi canto di sirena per artisti e poeti di tutto il mondo.

Un evento eccezionale la mostra “Pompei e l’Europa” porta i visitatori in un viaggio nel tempo unico e irripetibile.

 

Grazia Manna

 

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