Il ritorno di Giorgio Armani a Roma

aLe immagini della One Night Only Roma di Giorgio Armani, evento assolutamente glamour che ha avuto luogo lo scorso 6 giugno presso il Palazzo della Civiltà Italiana – meglio conosciuto come Colosseo Quadrato nel quartiere Eur – fa indubbiamente parte della Storia della Moda in Italia. C’erano, oltre al noto stilista, celebreties come Sophia Loren, Clive Owen, Tina Turner, Milla Jovovich, Paolo Sorrentino, Giuseppe Tornatore, Carlo Verdone e un esercito di attrici e attori italiani, da Ornella Muti a Raoul Bova, per impreziosire il black carpet allestito dalla squadra Armani. La One Night è stata inoltre l’occasione per una imponente sfilata con 110 modelli, selezionati dalle collezioni Emporio, Giorgio Armani per uomo e donna e Privè. Per non farsi mancare proprio nulla in mostra “Eccentrico”, che dopo Milano, Tokyo e Hong Kong, si impreziosisce, nell’allestimento per Roma, di inediti pezzi d’archivio. Fino al 9 giugno sono stati esposti al Palazzo della Civiltà, tra l’altro descritto dallo stilista come “uno straordinario esempio di architettura del Novecento romano, di grande impatto e poco sfruttato”, oltre 300 accessori, tra gioielli, pochette, cappelli, profumi a edizione limitata (Crystal e Armani Privè) e 62 capi molto colorati, luminosi, eccentrici alla maniera di “Re Giorgio”, realizzati dal 1985 ad oggi, appartenenti alle collezioni Giorgio Armani e Privè. Tanto rumore per nulla? No, visto che in via Condotti, celebre strada romana dello shopping, apre i battenti la nuova boutique, uno spazio di 900 mq con 9 vetrine. Il ritorno di Armani nella Capitale, dopo i tanti anni trascorsi tra Milano, Parigi, Londra e New York, non ha solo un valore di tipo commerciale. Assume piuttosto un significato di tipo ideale. Armani, al pari di altri suoi colleghi come Karl Lagerfeld, ha deciso di omaggiare la Città Eterna, restituendole quella centralità che, da un bel po’ di anni, le era stata portata via. Attraverso Roma, il grande designer – come ha spiegato in una lunga intervista al mensile Marie Claire – vuole dare un contributo all’Italia. La moda è una delle leve per far ripartire il Paese dopo la crisi economica e sociale degli ultimi anni. Durante l’intervista Armani ne ha per tutti. Da Anna Wintour, direttrice di Vogue America, che detta calendario e tendenze agli stilisti di tutto il mondo, agli uomini della grande finanza internazionale che hanno sacrificato la creatività alla ricerca costante di profitti. Risponde anche alle critiche rivoltegli da chi dice che ha esagerato con abiti, accessori, ristoranti e alberghi che portano il suo nome. Armani, spiega, è un brand globale volto ad abbracciare tutti gli aspetti della vita. Più che una casa di moda la sua è ormai un’azienda dedita a realizzare un preciso lifestyle. “La perfezione” è una delle sue parole chiave e dell’Italia gli fanno rabbia incuria e pressapochismo. Ciononostante Armani si dice fiducioso nel futuro perché riconosce ai suoi connazionali una straordinaria capacità di reagire alle difficoltà. Se, negli anni passati, si è divertito a invertire le rigide divisioni di genere nel campo dell’abbigliamento, regalandoci un’immagine maschile “ingentilita” e una femminile “virilizzata”, oggi lo stilista pensa che, dopo la antitesi, sia giunto il tempo della sintesi. Questo significa che i suoi abiti sono realizzati pensando ad un equilibrio in costante divenire tra maschile e femminile. D’altra parte, per lui, essere all’avanguardia è una necessità. Il grande successo, nonché l’età avanzata, non hanno per nulla attenuato la volontà di stare sulla cresta dell’onda. Di persone come Armani avremmo bisogno non solo nella moda – dove già è una gran fortuna averlo – ma anche in tanti altri ambiti della vita economica e sociale dell’Italia.  

Pasquale Musella

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