Il manichino della storia. L’arte dopo le costruzioni della critica e della cultura La natura profonda dell’arte

 

In questi mesi il MATA di Modena ospita un’esposizione eccezionale, curata da Richard Milazzo, che vede il coinvolgimento delle più alte istituzioni cittadine e regionali, nel ruolo di organizzazione, promozione e finanziamento. Il manichino della storia. L’arte dopo le costruzioni della critica e della cultura propone un totale di 90 opere, tutte realizzate nel periodo compreso tra gli anni Ottanta e i giorni nostri. La mostra ha una doppia e interessantissima chiave di lettura, in quanto svela la natura tutt’altro che provinciale del collezionismo modenese (tutte le opere provengono da collezionisti privati del territorio) e analizza l’essenza profonda del concetto di arte. I lavori coprono uno spazio di tre decenni e provengono per la maggior parte dall’ambiente newyorkese, presentando una carrellata istruttiva sugli stili e i movimenti che si sono susseguiti nel tempo. Concettualismo, Appropriation art, Neo-Pop, Superkitsch, Arte povera, Transavanguardia, Neo-espressionismo, varie modalità di Realismo, YBA (Young British Artists), Scuola di Düsseldorf, Figurazione, Astrattismo, Iperrealismo e altre sono etichette con le quali la critica ha cercato di razionalizzare il turbinio delle avanguardie, che si fagocitano le une con le altre susseguendosi nel tempo. Una panoramica diacronica come questa è fondamentale per andare oltre “la maschera” dell’arte, che cerca sempre di accelerare per sopravvivere alla storia dell’arte, assorbendo anche i processi che la negano come tale, sovvertendoli e sfuggendo impietosamente alle definizioni di ogni epoca. In questo senso essa illumina il moderno, il nuovo giorno e, contemporaneamente, mostra quell’altro da sé che continua a perseguire. L’immagine simbolo, scelta dal curatore, è l’opera El Pelele di Goya, nel quale il manichino rappresenta l’arte stessa, che è lanciata e sbattuta di qua e di là da chiunque, ma, alla fine, è accolta ancora in seno all’umanità. Insomma la mostra si chiede come appaia oggi l’arte, dopo aver soddisfatto le pretese e le richieste del sistema che la circonda, nel quale è compreso anche il mercato. Come un manichino che guarda gli abiti che ha indossato, così l’arte, provocatoriamente accostata alla moda, in quest’esposizione osserva i cartellini dei vestiti che la storia le ha messo indosso.

 

Box informazioni:

Il manichino della storia. L’arte dopo le costruzioni della critica e della cultura

MATA – Via della Manifattura dei Tabacchi 83, Modena

dal 18 settembre 2015 al 31 gennaio 2016

info: www.mata.modena.it – tel. 059 4270657

 

il manichino della storia immagine Patrizio Pitzalis

 

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