Il futuro del denim tra innovazione e creatività: se ne discute a Treviso con Isko

aIsko, leader internazionale nella produzione di denim, ospita una tavola rotonda con i più importanti protagonisti del settore nel cuore del distretto tessile trevigiano.Isko, leader internazionale nella produzione di denim, ha ospitato venerdì 14 giugno, presso il castello di San Salvatore, vicino Treviso, Inspirations Overseas, tavola rotonda incentrata sull’importanza della creatività italiana e statunitense nel settore del denim, su come queste due realtà si siano reciprocamente influenzate e di quale sia il futuro nel campo. Protagonisti del dibattito, moderato da Sebastiano Barisoni di Radio24, nomi storici del denim come Adriano Goldschmied– fondatore di Genius Group e co-fondatore, nel 1978, di Diesel insieme a Renzo Rosso– e gli stilisti Elio Fiorucci e Katharine Hamnett; giovani, intraprendenti innovatori come Scott Morrison, fondatore dell’atelier del denim 3×1, e Vladimiro Baldin, responsabile stile e prodotto per Diesel; e personalità del mondo della moda come Raffaello Napoleone, ad di Pitti Immagine, che tra pochi giorni aprirà a Firenze l’84esima edizione dedicata al menswear, e Philippe Pasquet, ceo di Première Vision, salone del tessile e dell’abbigliamento che, nella sua sezione dedicata al jeans, è stato partner esclusivo della conferenza. Il futuro del denim, uno dei protagonisti della vita economica del distretto tessile che ha ospitato il dibattito, è nell’innovazione, sia a livello di lavaggi e materiali- con un’attenzione particolare all’aspetto ecosostenibile delle lavorazioni e rispetto alla necessità di incrementare le colture di cotone biologico- sia da un punto di vista stilistico, quello cui sembra essere rivolta l’attenzione dei relatori. Dal concetto di alta sartorialità applicata al denim che sta alla base della filosofia di 3X1, ispirato al californiano Scott Morrison proprio “dagli italiani e dalla cultura di questo paese, soprattutto dall’architettura” alla possibilità concreta, per il tessuto che ha vestito la rivoluzione studentesca- “uniforme accessibile e democratica di una generazione”, la definisce Katharine Hamnett– di evolversi in senso couture e “divenire a tutti gli effetti icona di un nuovo settore e simbolo di nuovi valori estetici rispetto al suo ruolo originario” come ha affermato Adriano Goldschmied. In questo processo, la creatività sembra rivestire un ruolo fondamentale: quella creatività che, trent’anni fa, spinse Elio Fiorucci ad aprire in San Babila un negozio “bianco e pop in mezzo ad atelier di sartoria classica e rigorosa, anche un po’old style” in cui vendeva jeans sensuali e perfetti per il corpo femminile, e che oggi lo ha portato a creare, in collaborazione con Isko, una linea di capi, tra cui un bikini, solitamente non realizzati in denim. La stessa creatività che per Diesel sta alla base di ogni collezione e che trae continua ispirazione “dal viaggio e dalla contaminazione non solo con la moda, ma con tutto quello che appartiene al macro contenitore del lifestyle”, come spiega Vladimiro Baldin, e che “deve sempre alimentare la moda per farla crescere”, secondo Raffaello Napoleone. Una creatività che oggi ha portato il denim, nelle lavorazioni più sofisticate e innovative, a essere protagonista delle collezioni couture e che, nelle parole di Philippe Pasquet, “sta dando inizio a una rinascita di questo splendido, storico tessuto”.

 

Claudia Proietti

 

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