Il film su Grace di Monaco apre Cannes tra polemiche e glamour

Il film del regista Olivier Dahan ispirato alla vita della principessa Grace Kelly ha aperto la 67esima edizione del Festival del Cinema di Cannes in un turbinio di polemiche. La famiglia reale del Principato di Monaco aveva già preso le distanze dalla pellicola e i reali, in segno di protesta, hanno deciso di disertare la kermesse. Di principi e principesse dunque neanche l’ombra quest’anno sulla Croisette. In un infuocato comunicato stampa Palazzo Grimaldi ci ha tenuto a dire che: “Il film è uno stravolgimentograce-di-monaco-trailer-finale-italiano-e-locandina-del-film-con-nicole-kidman della storia familiare a fini commerciali”. Dal momento che il lavoro di Dahan offre uno spaccato privato di Grace Kelly, ma affronta anche la delicata questione delle relazioni politiche tra il Principato e la Francia della seconda metà degli anni Sessanta, la Famiglia Reale ha avuto da ridire soprattutto su questo versante: “Esso [il film, n.d.r.] rafforza la convinzione, avuta durante una lettura della sceneggiatura, che si tratti di una produzione, di una pagina di storia del principato, basata su riferimenti storici errati e di dubbia letteratura”. La protagonista, come è noto, è Nicole Kidman. L’attrice australiana che per indossare al meglio gli abiti della principessa morta 32 anni fa ne ha studiato la figura per mesi è intervenuta nella polemica: “Devo ammettere che ho affrontato il personaggio come se dovessi proteggerlo. È lo stesso sentimento che ho provato quando i figli hanno reagito negativamente al film prima ancora di averlo visto. Avrei voluto dir loro: immagino sia strano vedere la propria madre impersonata da qualcun altro, ma ho prestato molta attenzione affinché risultasse veritiero e l’ho trattato con molta cura”. Sul caso si è espresso anche Thierry Fremau, direttore artistico del Festival di Cannes, con queste parole di precisazione: “Il film di Dahan sulla vita di Grace Kelly non è un biopic nel senso stretto del termine, dalla vita alla morte, è l’espressione del diritto di ogni artista alla licenza poetica. Contribuirà certamente in modo positivo alla leggenda del Principato di Monaco”. Che il film sulla principessa di Monaco non sia un biopic, ma una libera reinterpretazione di un particolare momento della sua esistenza era stato ampiamente chiarito dal regista stesso. La scelta di focalizzare tutta l’attenzione sul 1964 è spiegata dalla volontà di raccontare sul grande schermo il conflitto della Kelly tra il suo desiderio di continuare a recitare come attrice e i nuovi doveri come principessa. Al di là delle polemiche rimane il fatto che il film omaggia sia l’attrice preferita di Alfred Hitchcock sia il suo stile assolutamente glam. In un’intervista rilasciata al settimanale D di Repubblica la Kidman ha raccontato come quest’esperienza cinematografica abbia cambiato il suo rapporto con la moda: “Il gusto, lo stile irresistibile della Kelly, mi ha contagiata. Per i costumi del film sono stata vestita da Cartier e Chanel, ne vado pazza”. La principessa divenne a tal punto un’icona di stile che Hèrmes creò appositamente una borsa che porta ancora oggi il suo nome.          

 

Pasquale Musella

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares