HUANG YONG PING. BÂTON-SERPENTStoria, religione, cultura

Le opere colossali di Huang Yong Ping sono ospitate, in questo periodo, al MAXXI di Roma, all’interno della mostra HUANG YONG PING. BÂTON-SERPENT. Un enorme minareto al centro della piazza esterna, una riproduzione gigantesca della montagna Bugarach, lo scheletro di un serpente lungo trenta metri, questi sono alcuni dei lavori raccolti per l’esposizione. L’evento, curato da Hou Hanru e Giulia Ferracci, porta per la prima volta in Italia il lavoro dell’artista francese d’origine cinese, tra i più originali della scena contemporanea. Il titolo della mostra è ispirato ad un passo biblico, all’episodio in cui Mosè getta il suo bastone davanti a Aronne e questo si trasforma in un serpente; è un richiamo al significato del progetto, che riflette con ironia e scetticismo sui rapporti storici e religiosi che intercorrono tra i popoli e critica la matrice filosofica e geopolitica degli attuali conflitti. Particolarmente significativa la scelta di far partire l’esposizione da Roma, capitale della cultura occidentale, per portarla poi a Beijin e Shangai. Le opere selezionate mirano a un esame profondo dei conflitti e dei confronti religiosi nel mondo, con l’intento di tracciare una nuova mappa della civilizzazione globale. Tra questi lavori spicca Construction Site (2007) un minareto, la torre da cui il muezzin chiama cinque volte al giorno alla preghiera i musulmani, posto all’interno di un’area cantieristica, diviso a metà tra costruzione e smantellamento. C’è poi anche Hei Hei Sina Sina (2000 – 2006), un enorme mulino da preghiera fatto di rame, usato dai tibetani, che produce un suono pacificante ma che in realtà è la riproduzione di un’arma cinese: il palo è simile a un mao, mentre il coperchio richiama uno scudo. Bugarach del 2012 è una grandissima pietra conficcata nel terreno, miniatura della montagna omonima francese, meta del turismo esoterico e considerata, a suo tempo, l’unico luogo sul quale si sarebbe potuto scampare all’apocalisse prevista dai Maya. Bâton de serpent (2007), che dà il nome alla mostra, è una riproduzione lunga trenta metri di un serpente, simbolo della cultura e della religione cinese, pagana e cristiana. Riferimenti religiosi sono contenuti anche in La chaise à prière (2010), una sedia rovesciata che riporta un passo del libro di Giacobbe; Camel (2012), un cammello tassidermizzato, con riprodotto sopra un brano del Vangelo di Matteo; 92 bras de Guanyin (2014), uno scolabottiglie, che ricorda Duchamp, sul quale sono infilate tante braccia umane a reggere oggetti di vario genere, riferimento ironico alla dea Calì.

 

Box Informazioni:

serpenteverticale

Roma – MAXXI (Via Guido reni, 4 A)

dal 19 dicembre 2014 al 24 maggio 2015

info: tel. 06 3201954 (dal martedì alla domenica, ore 10.00-18.00)
info@fondazionemaxxi.itwww.fondazionemaxxi.it

Patrizio Pitzalis

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares