Gli abiti di Sabrina Persechino sfilano e si impongono sulla passerella con una forza ed una verticalità impressionanti. Nell’ultima collezione Autunno/Inverno 2015 intitolata Matrice, che è stata presentata in occasione dell’edizione estiva di Alta Roma Alta Moda, la stilista-architetto ha confermato la profondità e la serietà della sua ricerca artistica. I rimandi all’architettura, ed in particolare al Solomon R. Guggenheim Museum progettato da Frank Lloyd Wright a mo’ di conchiglia nautilus, l’analisi di quest’elemento naturale, lo studio sulla spirale logaritmica, sul rettangolo aureo, i ritmi composti sulla sequenza di Fibonacci, ed una citazione di Aristotele in apertura del comunicato stampa (“Non esiste concetto nel nostro spirito che non sia prima dato dai sensi”, ipse dixit) sono solo alcuni degli elementi qualificanti di vestiti di rara bellezza ed eleganza. La forma della spirale non è casuale poiché allude ad un’aporia della vita: la semplicità di un piano che si avvolge su stesso all’infinito. Come ci ha detto la stessa Persechino nel corso dell’intervista: “Con l’architettura, intesa come ricerca di rappresentazione e costruzione del bello fruibile e vivibile, c’è ormai un rapporto viscerale. Pensare e ideare spazi e poi vederli realizzati e viverli dà la stessa adrenalinica soddisfazione che si prova nel creare abiti per indossarli alla perfezione.” D’altra parte la natura organica e coerente degli abiti che popolano le sue collezioni, nonché delle forme interne a ciascun abito e degli accessori che lo completano, rappresenta uno dei tratti distintivi del suo lavoro. In Matrice, tra i tessuti utilizzati, prevalgono le sete: duchesse, mikado, shantung, cady, chiffon. Ci sono inoltre le pelli laminate e appositamente conciate e laserate. La palette cromatica si ispira ancora una volta alla conchiglia del nautilus: rosso scuro come le strisce ornamentali del guscio esterno e madreperla rosata; immancabilmente il classico nero e il candido bianco. All’architetta più che alla stilista abbiamo chiesto se c’è una città che ispira in modo particolare il suo lavoro: “Non c’è una città prediletta”, dice chiarendo come “il mondo è una città”. E non manca il riconoscimento della grande bellezza di Roma, dove vive e lavora: “Indubbiamente ho la fortuna di vivere a Roma, dove, solo passeggiando, si hanno continui input per mettere in moto la creatività”. In esclusiva per Eventi Culturali dà anche un’intrigante anticipazione sugli sviluppi futuri del suo lavoro: “E’ in cantiere una collezione pret-a-porter che rispecchia le linee, essenziali e geometriche, che caratterizzano il mio stile”. Non precludendo alcuna possibilità, ci dice anche che per l’altra metà del cielo “non è ancora in fase progettuale una linea maschile, ma potrebbe essere un’idea interessante!”.
Pasquale Musella Foto di Jacopo Paglione