Tutti scriviamo “sul” web ma pochi scrivono “per” il Web. La differenza tra i primi e i secondi? I primi sono essenzialmente fruitori della notizia, i secondi sono coloro che la producono. Se in amore vince chi fugge, nel Web vale esattamente la regola opposta: vince chi resta. Di conseguenza chi scrive “per” il web dovrà usare accorgimenti particolari per guadagnarsi l’attenzione di chi scrive “sul” web. Gli opposti quindi si attraggono? Ebbene si! Anzi, vi dirò di più: i secondi, quelli del “per” non possono fare a meno di quelli del “sul”. Nonostante “per” sia una preposizione semplice e “sul” una preposizione articolata, scrivere “per” il web è molto più articolato di quello che si pensi.
TIA FORMAZIONE INTERNAZIONALE, in collaborazione con il Dipartimento delle Politiche Europee della Presidenza del Consiglio, ha recentemente promosso il seminario di formazione “SCRIVERE PER IL WEB”. All’evento, tenutosi presso la FNSI, professionisti del calibro di Giampiero Gramaglia, Antonio Troise e Giacomo Robustelli, si sono alternati nel rivelare i segreti di una buona ed efficace scrittura per il web nell’era dei social network , capace non solo di informare ma anche di produrre business.Nella vastità di Internet, far risaltare la personalità eclettica del giornalista e ottenere i famosi 15 minuti di celebrità diviene quasi impossibile se non si struttura la notizia secondo canoni ben precisi. Sicuramente un informazione chiara, esaustiva, efficace e sintetica costituisce un buon punto di partenza. La notizia è merce e come tale, ha una propria strategia di diffusione: oggi come oggi, infatti, i motori di ricerca sono il principale mezzo di cui si avvalgono gli utenti per trovare quella di personale interesse.Dunque, come raggiungere la gloria eterna? Come possiamo essere trovati da colui che scrive sul web? Se “Apriti sesamo” è la formula magica per spalancare ogni tipo di varco o porta, “Ottimizzare” è la parola d’ordine per risaltare sul web. L’Operazione di ottimizzazione viene svolta da un Web Editor che tramite la creazione di Tag Title e Meta Name Description, garantisce alla pagina web un posto nel Paradiso di Google. Ricadere nel purgatorio è però pericolo reale e concreto se alla prima fase non segue un operazione di ottimizzazione del testo. L’ articolo deve contenere Parole chiave per essere inserite ad inizio e fine di ogni sottoparagrafo, a questo farà seguito una formattazione. Il tutto presentato con un titolo che invogli ad iniziare la lettura. Nel mare magnum del web, dove non esiste passato ma presente infinito, la personalità è quella che serve per essere ricordati. Il numero di visualizzazioni di coloro che scrivono sul web è un concetto relativo nel breve periodo quanto assoluto nel lungo: più se ne continuano ad avere e più si è fatto Bingo! Lo stesso vale per le condivisioni .Il giornalista che scrive per il web si trasforma in un inguaribile Narciso? Ebbene si!Essere trovati da coloro che scrivono sul Web non è una garanzia e allora lui stesso a colpi di social network impone la sua presenza: condivide i propri articoli e a suon di cinguettii ne annuncia la presenza. Il risultato? Il giornalista diviene il miglior venditore di se stesso e, attirando colui che scrive sul web a leggere i propri articoli, porta il lettore verso un viaggio nella propria testata di appartenenza. Marketing quindi? Si! Non a caso esiste la figura del Social Media Editor. Come il giornalista è “Narciso” e “Social” anche la stessa testata non è da meno: compito del Social Media Editor è infatti quello di promuovere e suggerire le migliori soluzioni per lo sviluppo del giornale on-line ma anche di diffonderne i contenuti sui Social- Network. Viviamo dunque nell’era dell’apparenza e della superficialità dove non è richiesto spessore e approfondimento? No, ma nell’era del web dare un informazione istantanea, pratica ed efficace è requisito fondamentale quando i tempi di informazione sono dimezzati e dove si cerca comunque di mantenere un costante contatto con colui che scrive sul web .
Paccagnini Chiara
