Future Perspectives – Carlo Zanni: l’Artista

Incontro Carlo Zanni all’inaugurazione della IX edizione di FotoGrafia Festival Internazionale di Roma. Carlo è una di quelle rare persone che con poche parole, anche attraverso una conversazione fugace, hanno il potere di trasferirti una passione, data dal piacere che si prova nel rappresentare materialmente il proprio modo di intendere l’arte.
Il tema della IX edizione di FotoGrafia è Future Perspectives, ovvero “può la fotografia interpretare il futuro?”. Un’interpretazione arriva dalla ricerca compiuta da Valentina Tanni per la sezione Fotografia e New media. La sezione del Festival dedicata a questo tema debutta con una mostra intitolata “Maps and legends”, un progetto che si pone come obiettivo la mappatura di un territorio in continua evoluzione. Una cartografia in progress sulle relazioni che la pratica fotografica sta intessendo con il mondo della Rete, dalle gif animate alle fotografie nei mondi virtuali, dalle immagini di Google Street Views agli scatti che cambiano in tempo reale con il flusso dei dati, fino alla macchina fotografica che cattura il tempo, invece dello spazio.
Carlo Zanni è tra i dieci fotografi che danno un proprio contributo per scrutare il futuro della fotografia.
Una volta che una foto è stata scattata, rimanda indietro nel tempo e in qualche modo diventa storia. Ma questa premessa inevitabilmente vacilla se ci si trova davanti a delle foto che guardano in avanti e non indietro.
Il lavoro di Zanni -The Fifth Day- è una foto sequenza che si libera dalla staticità delle immagini, se ne percepisce la dinamicità, ci si può immergere nella realtà fotografata; affascinante per chi non conosce l’ambientazione (Alessandria d’Egitto), struggente per chi quell’atmosfera l’ha già respirata. E’ un’arte che parla: il Muezzin che scandisce il tempo, l’odore dei narghilè, lo scrosciare di clacson ma tutto questo è pura interpretazione personale, il lavoro di Zanni è molto di più.
Una metafora liberamente ispirata a “I tre giorni del condor” di Sydney Pollack, the Fifth Day è una denuncia politica virtualmente portata avanti attraverso la scelta dei dati rilevati dalla rete e presenti come elementi precisi in ogni singola immagine: l’indice di corruzione percepita (CPI) che cambia la tariffa del taxi nella quarta immagine o il tasso di alfabetizzazione della popolazione egiziana che sposta il tergicristallo dell’auto nella settima. Come spesso nel lavoro di Zanni, il codice s’inserisce e trasforma le immagini nel rispetto del patto d’illusione tra spettatore e opera. Una visione narrativa apparentemente coerente che solo ad uno sguardo approfondito può svelare sfasamenti e incursioni esterne, in una sorta di trompe l’oeil concettuale.

 Mauro  Meleddu


Info
MACRO Testaccio
Piazza Orazio Giustiniani, 4
23 settembre – 24 ottobre 2010
martedì/domenica h 16/24
www.macro.roma.museum
+39 06 671070400

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