E pensare che eravamo comunisti

con
Pia Engleberth
Maria Lauria
Claudia Campagnola
Romano Fortuna
Simon Tagliaferri
quadri di scena  Stefania Foresi
regia  Roberto D’ Alessandro

Una piacevole, agrodolce commedia che narra le vicende di una famiglia storicamente comunista alle prese con la crisi degli ideali politici e sociali della sinistra che perdono terreno nei confronti delle nuove tendenze consumistico-liberiste delle nuove generazioni. Giulia e Rinaldo si sono conosciuti negli anni settanta, nel periodo delle lotte studentesche e delle manifestazioni di protesta contro il sistema. Giulia, dopo vent’anni è ancora politicamente impegnata e divide la sua esistenza tra la famiglia, i figli e la sezione di Rifondazione; Rinaldo invece è passato da Democrazia Proletaria via via fino al Partito Democratico, lavora nel suo studio professionale e vede, con rammarico, raffreddarsi il suo rapporto con la moglie sempre più lontana e distaccata. Nilde, la figlia ancora indecisa sul suo futuro, ha la passione per la pittura e riempie le pareti di casa di quadri multicolori che non riesce a vendere;  Enrico, suo fratello, è fidanzato con la figlia di un avvocato di grido e guida macchine di grossa cilindrata. In famiglia c’è anche Oba, il domestico di colore, laureato in filosofia, paziente e un po’ burlone e, infine a completare il quadretto familiare arriva anche la zia calabrese Maria con le sue piccanti specialità gastronomiche e le sue crisi matrimoniali. La notizia che Enrico, per compiacere il suocero ha deciso di candidarsi nelle liste del centro-destra manda su tutte le furie Giulia che caccia di casa il ragazzo. Solo un grave malore di Rinaldo ridimensionerà gli attriti riportando la pace e la comprensione in famiglia.

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