DONNE PROTAGONISTE: LA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA DELL’ISTITUTO GIAPPONESE DI CULTURA A ROMA.

C’è ancora tempo fino al 18 marzo 2016 per partecipare alle rassegne cinematografiche dell’Istituto Giapponese di Cultura romano, in Via Antonio Gramsci 74, che vedono per protagoniste le donne. Le proiezioni, alle ore 17 e alle ore 19.30, sono in versione originale con sottotitoli in italiano e seguono un filo conduttore comune: ruoli e storie di donne al centro di recentissimi lavori della cinematografia giapponese, acquisiti e messi a disposizione dalla Japan Foundation Film Library di Tokyo. Quattro i titoli in programma, tutti successivi al 2012, che spaziano dal genere fantastico (Akumochan. The Movie di Noriyoshi Sakuma del 2014), a storie che toccano temi familiari e sociali (Tamako in Moratorium di Nobuhiro Yamashita e Jokyo monogatari di Toshiyuki Morioka, entrambi del 2013) fino a drammi esistenziali sviluppati nella forma di road movie (Petal Dance di Hiroshi Ishikawa del 2013).

L’Istituto Giapponese di Cultura, situato tra la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e la facoltà di Architettura di Valle Giulia, è stato costruito in perfetto stile Heian dall’architetto Yoshida Isoya. Non manca nemmeno il classico laghetto, al cui progetto ha lavorato un altro professionista qualeKen Nakajima. È dotato di una biblioteca molto fornita di testi originali e si distingue per diverse attività, tra cui spiccano: le rassegne cinematografiche dedicate ai grandi maestri; i concerti di musica tradizionale; le mostre di artigianato e di oggettistica. Meritatissima è anche la visita guidata al giardino che registra il sold out ad ogni apertura al pubblico.

L’Istituto Giapponese di Cultura svolge sostanzialmente un’attività improntata a due caratteristiche fondamentali.

La prima consiste nel programmare e attuare una sua attività indipendente che si traduce in molteplici manifestazioni culturali per una migliore conoscenza della cultura giapponese, come mostre, conferenze, concerti, proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali, collaborazioni con enti ed istituzioni in Italia, corsi di lingua giapponese, biblioteca con relativi servizi.

La seconda è volta a coordinare ed ad assistere i programmi della Japan Foundation, a raccogliere informazioni e dati e a condurre indagini per consentire una migliore opera di programmazione da parte della Japan Foundation per le sue molteplici attività in Italia. È noto che la rapida modernizzazione sociale ed economica del Giappone degli ultimi cento anni è stata influenzata in maniera decisiva dalla cultura occidentale. Esistono sempre, tuttavia, spiccate correnti ispirate alla tradizione.

La peculiarità della cultura giapponese sta appunto nella coesistenza della cultura tradizionale e di quella di un paese moderno. Le attività dell’Istituto mirano anzitutto a far conoscere tutti gli aspetti della cultura giapponese, mostrando come non solo l’elemento tradizionale viva nel Giappone odierno, ma anche in quale modo la cultura occidentale è stata assorbita e, infine, quale ruolo ha attualmente nel mondo il paese alla luce del grande successo economico.

La biblioteca ha un patrimonio costituito da oltre 32.000 volumi, più di cento riviste ancora attive, una raccolta di circa 2.500 microfilm e microfiche contenenti tesi di dottorato delle università statunitensi, oltre a una collezione di musica tradizionale e moderna giapponese su CD e vinile e le cassette per l’apprendimento della lingua. Sono presenti anche documentari sulle tradizioni giapponesi, in videocassetta e DVD. Si tratta della più completa raccolta in Italia di materiale sul Giappone, perlopiù di carattere umanistico o di scienze sociali, sia in lingua giapponese (60%) sia in lingue europee (soprattutto in inglese).

La Cineteca si compone di circa 140 film a soggetto in versione originale con sottotitoli e una ottantina di documentari sulla cultura e sull’arte giapponesi. Le pellicole vengono concesse in prestito ad Enti ed Associazioni senza scopo di lucro interessate a rassegne sulla cultura giapponese, così come una decina di mostre fotografiche sull’arte e le tradizioni in Giappone. Passando alle manifestazioni artistiche, va innanzitutto posto l’accento sulle Mostre che nella loro unicità tendono a richiamare sempre l’attenzione dei visitatori; si tratta di mostre di pittura, di stampe, fotografiche, di manifesti, di lacche e di altri oggetti della tradizione giapponese.

Molto seguite da un pubblico eterogeneo sono anche le rassegne cinematografiche e le retrospettive, che mirano a far conoscere l’opera di un regista nella sua completezza ed offrono contemporaneamente un’immagine immediata e viva del Giappone, del suo passato, ricostruito in film storici, e delle sue problematiche attuali

Ed è in questo ambito che è nata l’iniziativa di rendere le donne protagoniste dello schermo.Giovedì 18 febbraio alle ore 17 (la cui replica sarà martedì 15 marzo alle ore 19.30) la rassegna invernale prosegue con il film “Tokyo Losers /Jokyo monogatari” di Toshiyuki Morioka. Come in molte storie raccontate dai cineasti giapponesi di ogni generazione, Jokyo monogatari – che ricalca nel titolo il celeberrimo Tokyo monogatari di Ozu – descrive sogni e ambizioni di quanti lasciano le zone rurali del Giappone per trasferirsi a Tokyo in cerca di fortuna (il termine Jokyo sta proprio a indicare lo spostamento verso la capitale). Questa volta è Natsumi – ragazza giovane, carina e squattrinata – a stabilirsi nella metropoli, inseguendo il sogno di diventare una disegnatrice di successo. Si iscrive a una Scuola d’Arte, ma per mantenersi è costretta a lavorare dapprima come part-timer in una izakaya (pub giapponese), poi come hostess in un bar, dove la paga è migliore ma dove subisce continue umiliazioni da parte di un manager piuttosto triviale. Lo stress accumulato sul lavoro, il poco tempo a disposizione per dedicarsi al disegno e un giovane scansafatiche che si stabilisce a casa sua, succhiandole soldi e energie, sembrano remare contro i suoi sogni. Riuscirà Natsumi a non cedere a tutte le difficoltà che sembrano allontanarla dalle sue aspirazioni? Il film è tratto dall’omonimo manga, autobiografico, di Rieko Saibara, nota manga-ka giapponese, pubblicato dalla casa editrice Shogakukan e vincitore nel 2005 dello Short Story Award al IX Tezuka Osamu Cultural Award.

Ancora a febbraio, è prevista per giovedì 25 alle ore 19.30 la proiezione del film “My Little Nightmare: The Movie / Akumuchan – The Movie” di Noriyoshi Sakuma.

Per l’intero calendario delle proiezioni, consultare il sito dell’Istituto Giapponese di Culturawww.jfroma.it.

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