Dante esoterico, Dante massone, Dante templare, Dante eretico, rivoluzionario…
Che l’opera del Sommo Poeta sia ricca di simboli, spesso intellegibili solo a colti iniziati, e che la Commedia sia un percorso cifrato di un viaggio introspettivo ed oscuro, ricco di parallelismi massonici ed ermetici è oramai discusso da tempo, un nuovo libro, però, tratta di questo, in modo inconsueto, a quasi 700 anni dalla pubblicazione dell’opera.
Renato Ariano, medico illustre, dedica le sue riflessioni ricostruendo, per mano di Dante stesso nei suoi scritti, riferimenti, citazioni, simbologie care ai Templari ed alle logge massoniche. Dal che si deduce un messaggio salvifico per l’umanità intera, indicando nell’equilibrio tra potere temporale e reale la stabilità per i popoli.
Il legame di Dante all’Ordine Templare non è suffragato da documenti, né mai Dante fa riferimento ai Fedeli d’Amore o ai Rosacroce, ma la fidelizzazione dantesca appare chiara nella lettura dell’opera ed erano quelli tempi in cui un semplice dubbio sui dogmi, accendeva il rogo sotto ai piedi.
“Nel libro si dimostra come Dante – spiega l’autore – avesse raggiunto un grado iniziatico paragonabile al 30° della massoneria attuale e come le tre profezie della Commedia, relative al Liberatore dell’Umanità, indicassero lui medesimo. Si dimostra, infine, che il famoso Veltro è lo stesso Dante, che si rivela, a un tempo, il profeta e il realizzatore della medesima profezia”.
Il lettore verrà condotto, con sapiente maestria, in questa ricerca per dipanare indizi, con tecnica investigativa e comparativa. Un viaggio affascinante nel passato lontano e poco noto, in cui Dante fungerà stavolta da guida al mistero, fornendo, nell’interpretazione delle sue parole, lo stretto e particolare legame con quest’ordine, della cui fine egli fu testimone contemporaneo. Numerologia, simboli, guide spirituali, dotte citazioni e personaggi illustri richiamati; la grandezza di quest’opera, che non a caso fu definita Divina, è nelle infinite chiavi di lettura offerte che la rendono, a così tanti anni di distanza, opera attuale e discussa, oltre che oggetto di studio formativo e di dibattito internazionale.
Onore e merito al professor Ariano che ci ha ricordato la modernità di Dante, celata nelle ombre interpretative della Storia.