Testimonial della campagna pubblicitaria del nuovo profumo di Giorgio Armani, Sì, l’attrice australiana Cate Blanchett, 44 anni, continua far parlare di sé. Lo scorso 5 dicembre è uscito al cinema il nuovo film di Woody Allen, Blue Jasmine, di cui è interprete protagonista. Le interviste rilasciate ai mensili di moda non si contano, anche se al numero di dicembre di Elle affida la sua testimonianza più lunga, durante la quale parla di tutto dalla moda al cinema, dal teatro all’Australia, dalla cultura ai figli. Nello spot per il profumo di Armani, una voce fuori campo le fa dire, per ben 13 volte, sì: ai sogni, alla libertà, alla vita, al silenzio, alla seduzione, alle emozioni, alla follia, all’amore, ai nuovi inizi, alla serenità, alla forza, a noi due, a me stessa. Un’opera d’arte, questa pubblicità diretta dalla regista Anne Fontaine e girata in Australia, condensa, in un minuto e poco più, l’essenza della fragranza attraverso immagini semplici ed elegantissime, in puro stile Armani. Sì è un chypre moderno. Un chypre classico contiene alcuni ingredienti di base come il bergamotto, la rosa, i muschi di quercia, il patchouli. Il chypre moderno è variato dalla presenza di altri elementi. Nel profumo di Armani troviamo la rosa e la fresia; il muschio è sostituito dalla molecola di Orcanox, per dargli trasparenza e tenuta; il patchouli è presente in minima quantità dunque un’altra forte innovazione. Il “naso” che ha creato la fragranza è Christine Nagel. La Blanchett dice di adorare questo profumo perché ha una dolcezza particolare che ricorda la natura. D’altra parte il suo impegno per la causa ambientalista è noto ed intenso. Da anni milita infatti nell’associazione Solar Aid, una Ong volta a promuovere l’uso dell’energia solare allo scopo di ridurre la povertà globale. Secondo la Blanchett è soltanto attraverso l’impegno dei cittadini comuni che si può esercitare un’influenza significativa sui governi affinché prendano decisioni responsabili nell’interesse di tutti e non solo a vantaggio dei gruppi economicamente egemoni. Parlando ancora di Sì, dice che il profumo non deve “entrare in una stanza prima della donna che lo indossa, ma di certo, quando una donna esce da un locale, è bello poter ricordare il suo profumo”. Ripensando al suo primo acquisto di moda, racconta che il capo prescelto era proprio un abito di Armani, per altro custodito gelosamente nel suo guardaroba. E c’è da crederle poiché è legata allo stilista italiano da un’amicizia lunga ed autentica. In un certo senso, Cate e Giorgio si sono scelti a vicenda, forse perché condividono un ideale di bellezza caratterizzato dalla sobrietà, dalla semplicità e dall’eleganza decisa. Al cinema la Blanchett interpreta di solito ruoli difficili. I suoi personaggi sono donne potenti e tormentate. Nell’ultimo film di Woody Allen, il già menzionato Blue Jasmine, veste i panni di una donna che, a seguito della crisi economica, si vede costretta a cambiare città e vita. Il film, dal suo punto di vista, mette in scena una storia attuale, nella misura in cui un numero crescente di persone sono costrette a reinventarsi, guardandosi allo specchio per capire chi sono davvero. La sua vita è intensa e gli impegni di lavoro devono essere conciliati con quelli familiari. Ha prima abbandonato il rutilante ambiente cinematografico di Los Angeles per tornare a Sydney, scommettendo sul ribollire di nuovi talenti nella sua terra natia. Ha poi lasciato al marito la gestione della Sydney Theatre Company. Spera infine di prendersi una lunga vacanza dagli impegni lavorativi. Sull’esperienza teatrale però insiste per sottolineare quanto sia cresciuta come attrice sul palcoscenico, dove il feedback del pubblico è immediato. Da donna intelligente e da vera artista diffida invece dei risultati ottenuti sul grande schermo e misurati in base al numero di biglietti venduti ai botteghini. Il suo è punto di vista critico non solo rispetto alle logiche dello showbiz ma anche all’idea in base alla quale bisogna “volere tutto”. Per Cate Blanchett, al contrario, bisogna sapersi misurare con la realtà, con i carichi di lavoro, con gli impegni da rispettare, con gli anni che passano. No ha paura di invecchiare, non teme le rughe, che sono i segni sul volto e sul corpo della maturità faticosamente conquistata.
Pasquale Musella