Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici. A Firenze una mostra di pittura di genere, tra scene di quotidiano e soggetti bizzarri

Nell’Andito degli Angioini di Palazzo Pitti a Firenze prende vita un universo di buffoni, contadini ignoranti o grotteschi, nani e giocatori di giochi, leciti ed illeciti. Si anima di simili personaggi, marginali e devianti, la mostra Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici, inaugurata lo scorso 9 maggio nel capoluogo toscano. Al centro, una trentina di opere della pittura “di genere” tipica del Barocco artistico, riproposte in chiave bizzarra e curiosa.manuela

Curato da Anna Bisceglia, Matteo Ceriana e Simona Mammana, il progetto è promosso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei.

L’esposizione raccoglie lavori provenienti in larga parte dai depositi della Galleria Palatina e dalla Galleria delle Statue e delle Pitture, che aprono sulla varietà dei soggetti figurativi ricorrenti nelle collezioni medicee del periodo tra Cinquecento e Settecento. Con un richiamo a temi ritenuti bassi e privi di decoro, esclusi da un tipo di pittura alta, che predilige soggetti sacri, storici o mitologici, in mostra sono illustrati alcuni aspetti peculiari della vita sociale e di corte. Si delinea così un quadro di lettura alternativa della realtà del mondo, dietro al quale talvolta si aggiungono finalità morali o didascaliche. La pittura “di genere” è innalzata a strumento di osservazione critica del reale, qui colto in una molteplicità di sfaccettature, che ne fanno un insieme ricco e variegato.

Lungo le sale di Palazzo Pitti, tra i ritratti dei granduchi e dei gentiluomini della corte dei Medici, trova rappresentazione il mondo della buffoneria, della rusticitas e del gioco, con al centro personaggi spesso realmente vissuti, incaricati delle forme di intrattenimento e di svago dei signori. La mostra si configura come un itinerario di impronta sociale, e racchiude variopinte scene di vita di tutti i giorni, in linea con la realtà più semplice e genuina. I soggetti proposti spiccano per stravaganza ed ironia, nonché per originalità artistica. Assenti, dunque, dame, signori, personalità sacre o divinità. Proiettati su scenari del quotidiano, in un’atmosfera per lo più all’insegna del gioco e del brio, tra mercati, interni di abitazioni e feste, dominano figure di buffoni, contadini, servitori di corte e saltimbanchi, tutti legati con il proprio ruolo alla vita dei signori di palazzo.

Tra le opere allestite in mostra, si ricordano i ritratti del nano Morgante di Bronzino e Valerio Cioli, i caramogi nelle Stagioni di Faustino Bocchi, il Meo Matto di Suttermans.

L’esposizione diventa l’occasione per immergersi in una varietà di manifestazioni di bello-non bello, nell’ambito di un intreccio di rimandi e significati che guardano ad un tipo di realtà spontanea ed autentica.

La mostra sarà visitabile fino al prossimo 11 settembre 2016.

Per tutte le info sull’evento: www.polomuseale.firenze.it.

 

 

Clara Agostini

 

 

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