Nel suggestivo spazio de La Pelanda, al MACRO Testaccio, Bernardo Siciliano presenta Nude City, una mostra a cura di Maria Ida Gaeta e Lea Mattarella aperta al pubblico fino al 24 luglio 2010.
È una New York inedita ed estremamente cinematografica quella raffigurata dall’artista romano. Non è la Grande Mela glamour e mondana che siamo abituati a vedere, ma una sua rappresentazione molto più intima e nascosta, carica di erotismo. Cinematografica perché ogni tela è concepita come un lungo piano sequenza che vuole provocare lo spettatore con una deliberata impudicizia.
Il titolo della mostra rievoca la celebre pellicola di Jules Dassin, “The Naked City”, realizzata nel 1948, a testimonianza che il cinema è stato una componente fondamentale dell’educazione dell’artista : figlio del critico e scrittore Enzo, si è formato frequentando amici e colleghi illustri del padre, da Pasolini a Bernardo Bertolucci.
“Ci sono otto milioni di storie nella città nuda” dice il narratore all’attacco di The Naked City : è la stessa fascinazione che mezzo secolo più tardi afferra il giovane pittore italiano, che da Roma decide di vivere nel cuore dell’esperienza americana, per scoprire la città vera, le sue luci, le forme e i suoi spazi. È così che Bernardo Siciliano dipinge New York, ignorando le zone da cartolina ma catturandone l’anima e lo squallore.
Una vera e propria pittura della realtà, affiancata ai nudi. I nudi e la città,il dentro e il fuori, gli interni e gli esterni. È come se Bernardo Siciliano abbia spalancato senza preavviso, la porta di un appartamento qualunque, in un quartiere qualsiasi della città. Dietro quella porta ha scovato una donna nuda e ne ha catturato l’istante.
Bernardo Siciliano ha esposto più volte in Italia. Con Nude City racconta quello che è sempre stato il filo conduttore della sua opera: “…dipingo da molto tempo vedute urbane. Fin da quando ho vissuto a Roma ho dipinto la mia città – dice Siciliano – da più di dieci anni vivo a New York, che è diventata il tema dei miei quadri. Amo però rappresentare una New York più nascosta. Una città diversa da quella turistica e famosa, ma che è il vero specchio degli Stati Uniti… In Nude City ho voluto anche dipingere, oltre la “città nuda”, alcune figure femminili raccontandole attraverso il loro “corpo”, quasi desiderando che questi soggetti e questi nudi potessero “respirare”, grazie a una narrazione niente affatto naturalistica, legata invece a una ispirazione e a un vero e proprio sentimento di classicità”.
Nella sua opera si fondono,il retroterra culturale italiano più avanzato e critico degli anni Settanta, con la giovane arte nordamericana e il cinema d’autore.
Nascono così i dipinti oggi esposti a Roma. Ognuno di essi è una narrazione, un breve racconto sfrontato, l’intromissione nella dimensione più intima e nascosta della metropoli . sia tra i paesaggi metropolitani di piccole e medie dimensioni. sia fra i grandi nudi femminili.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Silvana Editoriale a cura di Maria Ida Gaeta e Lea Mattarella con un racconto di Alessandro Piperno.
Bernardo Siciliano è nato a Roma nel 1969. Comincia a dipingere in giovane età e tiene la sua prima personale alla Galleria Carlo Virgilio di Roma nel 1986, nella quale espone una serie di pastelli su carta.
Nel 1991 si tiene la mostra personale presso la Galleria Il Gabbiano di Roma, dove Siciliano presenta una serie di paesaggi romani, nei quali è chiara la sua adesione alla pittura di realtà, sostenuta dalla materia “tesa, lavorata, sincera” (Roberto Tassi). I ritratti sono soggetto privilegiato di una mostra presentata a Roma, 1993; nello stesso anno l’artista è invitato a Palazzo delle Esposizioni per la collettiva Giovani Artisti IV. Tra le collettive di questo periodo ricordiamo: Paesaggi italiani (Firenze, Palazzo degli Affari 1994) e Capolavori contemporanei (Perugia, Rocca di Umbertide 1994). Nel 1996 Bernardo Siciliano si trasferisce a New York, ne scopre la luce e comincia a dipingerne gli edifici industriali che si affacciano sul fiume, i parcheggi: le visioni della metropoli americana declinata nelle diverse stagioni e ore del giorno. Continua a esporre in Italia, con personali e collettive: XXI Quadriennale Italia 1950-1990 (Roma, Palazzo delle Esposizioni 1996), Da Fattori a Burri, (Conegliano, Palazzo Sarcinelli, 1998), Sulla pittura – Artisti italiani sotto i 40 anni, (Conegliano, Palazzo Sarcinelli, 1999), Sui Generis (Milano, Pac, 2000).
Nel 2003 è tra i protagonisti delle prime tre tappe del progetto Italian Factory tra gli eventi collaterali della 50ma Biennale di Venezia, a Strasburgo, presso il Palazzo del Parlamento Europeo e al Palazzo della Promotrice delle Belle Arti di Torino, dove entra anche a far parte del progetto di Fabrizio Ferri, Ritratti.
Nel 2004 espone alla Galleria Forni di Milano e nel 2005 tiene una personale a Palazzo della Ragione, sempre a Milano. Nello stesso anno a Roma, al Chiostro del Bramante, presenta Jet-lag.
Una prima monografia antologica, dedicata al suo lavoro degli ultimi dieci anni è edita da Electa.
Nicola Salerno
Aperto da martedì a domenica dalle 16 alle 24.
La biglietteria chiude mezz’ora prima.
Biglietto d’ingresso
ingresso unico: MACRO + MACRO Testaccio, 4.50 € intero, 3.00 € ridotto
Valido 7 giorni
Informazioni
060608 dalle 9.00 alle 21.00