Belle Epoque in scena: al Chiostro del Bramante “Boldini e gli italiani a Parigi”

Sul fianco destro della chiesa di Santa Maria della Pace, uno dei più perfetti esempi di teatralità Barocca, si trova l’ingresso al famoso Chiostro del Bramante, splendido equilibrio di forme e volumi rinascimentali. Quale migliore cornice per la mostra “Boldini e gli italiani a Parigi”?

La Belle Epoque, il ‘mito di Parigi’, l’intraprendenza italiana e il dialogo artistico tra i due Paesi artisticamente piu’ prolifici della seconda meta’ dell’Ottocento, la Francia e l’Italia. E’ una grande mostra dedicata a Giovanni Boldini e gli artisti italiani che vissero a Parigi nella seconda metà del secolo XIX. Dal 14 novembre 2009 al 14 marzo 2010, a cura di Francesca Dini.

Nel corso dell’Ottocento la Francia si trova a guidare il cammino dell’arte contemporanea e a costituire per molti paesi – ed anche per l’Italia – un modello ineguagliato di civiltà. I pittori italiani sono dunque indotti ad un continuo confronto con l’arte di quella Nazione, complici le Esposizioni Universali che vi si tengono periodicamente e che ne promuovono internazionalmente l’immagine.

Circa 90 opere provenienti da collezioni private che affiancano importanti prestiti di Istituzioni Italiane coma la Galleria degli Uffizi, la Camera dei Deputati e la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.

Nell’epoca in cui la Francia guida il cammino dell’arte contemporanea e costituisce il modello ineguagliato di civilta’, per molti italiani il soggiorno a Parigi diventa l’obiettivo da raggiungere, l’esperienza irrinunciabile per la propria formazione. E Giovanni Boldini si fa precursore di una corrente, quella degli ‘italiani a Parigi’, che vedra’ protagonisti, insieme a lui, Giuseppe De Nittis e Federico Zandomeneghi, insieme ad un contesto di grande rilievo formato da Mancini, Signorini, De Tivoli ed altri.

Il vero e proprio mito di Parigi è un portato della cosiddetta Belle Epoque, sorta di età dell’oro segnata dal trionfo del modello borghese liberale e laico, dalla grande libertà di pensiero, da prodigiose scoperte scientifiche, da una decisiva accelerazione dei mezzi di trasporto, dalla nascita del turismo di massa, dal grande fulgore dei teatri e dei giornali a stampa. Parigi diviene un vero laboratorio letterario e artistico nel quale convivono tendenze artistiche molto diverse le une dalle altre. La mostra mette in evidenza il fatto culturale di un cenacolo di italiani che in quel periodo hanno preso come centro culturale Parigi, confrontandosi con l’arte francese e utilizzando la loro italianita’, il loro stile, trasformandolo in un linguaggio universale. Questo e’ il messaggio che emerge da questa straordinaria esposizione.

di Mauro Meleddu

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