Anche quest’anno i Musei Vaticani hanno deciso di concedersi alle aperture notturne. Dopo la parentesi del mese di agosto, i Musei del Papa riprendono ad aprire le loro porte al tramonto per tutti i venerdì di settembre e di ottobre con l’ormai consueto orario 19,00 – 23,00 (ultimo ingresso ore 21,30).
Si rinnova, in questo modo, un’iniziativa fortemente voluta dal Prof. Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani: “ L’invito è rivolto alle migliaia di turisti che arrivano nella capitale ma, soprattutto,al popolo romano: famiglie con bambini, giovani coppie, ragazzi, insomma tutti coloro i quali impegnati in attività lavorative o familiari durante le normali ore di apertura, possono finalmente riprendersi i propri musei, vivendoli in un’atmosfera serena e speciale”.
Quest’anno le aperture notturne sono ulteriormente impreziosite dall’iniziativa culturale Il Bello da Sentire, rassegna musicale nata dal desiderio di sottolineare l’Arte con l’Arte. Nella convinzione che le esperienze sensoriali si compenetrino e si completino, ai visitatori è concessa la rara possibilità di ammirare le arti figurative della scultura e della pittura ascoltando i capolavori della musica dei grandi compositori classici e contemporanei.
Frutto della collaborazione tra i Musei Vaticani, La Venaria Reale e il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, Il Bello da Sentire vuole offrire al pubblico una serie di appuntamenti imperdibili per godere dell’Arte con l’Arte e di trasformare gli studenti del Conservatorio nei protagonisti assoluti di queste esperienze straordinarie.
Quale momento migliore, dunque, per entrare in uno dei Musei più visitati al mondo se non le aperture serali quando i frettolosi turisti che affollano le sale museali durante il giorno cedono il passo agli attenti visitatori del venerdì sera, desiderosi di rimirare gli ambienti unici delle gallerie e delle collezioni pontificie al bagliore della luce della luna, nell’agio di spazi non più affollati, quando la suggestione notturna concorre a rendere ancora più straordinario quanto già alla vivida luce del giorno non può che apparire fuori dal comune.
Trascorrere una serata ai Musei Vaticani vuol dire allora fermarsi un momento. Mettere da parte il fracasso e il vorticoso ritmo che accompagna gli impegni giornalieri. Chiudere lo sguardo a quel raptus frenetico di immagini e suoni insignificanti che sbucano fuori dappertutto. Riaprire occhi e orecchie alla contemplazione del Bello per riempire un vuoto, ricaricarsi di vitalità, recuperare una speranza.
Se la missione di ogni museo è quella di offrire a chiunque, senza discriminazioni di sorta, la possibilità di conoscere, di vedere, di arricchirsi, tanto più i Musei Vaticani, simbolo dello storico interesse della Chiesa per l’Arte, sentono il dovere di aprirsi al mondo nei modi più variegati affinché il museo non venga considerato solo in relazione al tempo libero, allo svago e allo spettacolo ma torni ad essere luogo e strumento di educazione e civiltà.
Matteo Alessandrini