Alessandro Petraroli.Una cucina emotiva

Parliamo ancora di chef, cari lettori, e lo facciamo scoprendo il mondo delizioso di Alessandro Petraroli, un artista delle emozioni in cucina.

Il mestiere dello chef, è noto, si compone di diversi elementi che abbracciano una vasta gamma di competenze e di inclinazioni naturali. Bisogna essere precisi e rigorosi, preparati nel selezionare le migliori materie prime e i giusti tempi e modi di cottura ma soprattutto è necessario avere cuore. La passione è fondamentale nella gastronomia perché il cibo è l’espressione più comune delle emozioni personali di ciascuno. 1Chi assaggia un piatto preparato da uno chef degno di questo nome deve sentire, attraverso di esso, ciò che l’artefice ha provato nel cucinarlo. Lo sa bene Alessandro Petraroli e considera ogni sua creazione come la tela di un quadro, che ha bisogno di esprimere la personalità di chi lo ha preparato, l’amore e la follia che in esso sono contenuti. Il suo primo maestro è stato nientemeno che il grande Gualtiero Marchesi, che ha conosciuto all’ALMA, il quale gli ha insegnato innanzitutto l’umiltà, dote essenziale in questo mestiere, e poi il modo in cui gli ingredienti si amalgamano nei piatti, creando una sinergia perfetta di sapori. Per ottenere questa magica alchimia è importante conoscere a fondo i prodotti e sperimentare sempre cose nuove. Per Alessandro la cucina è anche scienza, che lo chef trasforma con il suo talento in arte; la qualità più apprezzabile dei suoi piatti è l’essenzialità, che rifugge da ogni tipo di sofisticazione e ricerca costantemente la “pulizia” e la precisione, nei gesti e nelle preparazioni. Il cibo nasce così com’è, allo stato naturale, sta poi a chi lo lavora impreziosirlo e renderlo unico. Per questo ammira molto gli chef dalla grande personalità, come Bruno Barbieri e Gordon Ramsey, due grandi artisti nati dal nulla, capaci di esprimere anche un pizzico di follia nelle loro creazioni. I piatti che ama di più cucinare sono i Cappellacci con castagne, pecorino, tartufo bianco e riduzione di Sagrantino e il Filetto di maiale prugne e zenzero, che esaltano anche il territorio da cui proviene. Molto spesso viene complimentato dai clienti per la sua straordinaria capacità di cuocere i risotti al punto giusto. Oggi Alessandro lavora al Castello di Montignano, dove viene particolarmente apprezzato dai titolari, Giuseppe Alcini e Claudia Bisceglie. Il sogno è quello di coordinare, un giorno, un locale dedicato alle esigenze alimentari della clientela celiaca. Con queste doti di passione e professionalità ogni traguardo è certamente alla sua portata.

 

Manuela Pacelli

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