Anche l’archeologia va in vacanza nella splendida Sardegna. Durante gli scavi per la rete del gas, ad Olbia è riemerso un reperto di epoca romana: si tratta di un’urna cineraria del I secolo a.C., individuata dagli operai in via Mameli. Il reliquiario conserva ancora i resti di un defunto e probabilmente faceva parte della grande necropoli della città antica, iniziata dai cartaginesi e continuata dai latini al di fuori delle mura. La scoperta permette di fare nuovamente luce sulla storia dell’isola sarda, crogiolo di civiltà affacciato sul Mar Mediterraneo: dopo il periodo nuragico, l’antica città di Olbia ha visto passare, infatti, i dominatori punici, romani e poi bizantini. Gli scavi sono stati seguiti da Giuseppe Pisano e diretti da Rubens D’Oriano della Soprintendenza per i Beni Archeologici.
Secondo l’assessore comunale ai Beni archeologici Sabrina Serra, il ritrovamento “conferma la straordinaria ricchezza del sottosuolo di questa parte della città nella quale si trovava una necropoli”. Un anno fa sotto la vicina via Tavolara era stata scoperta una tomba di epoca cartaginese, venuta alla luce a causa di un cedimento. E’ probabile che affiorino nuovi reperti, in loco stanno lavorando gli esperti della soprintendenza, guidati dall’archeologo Rubens d’Oriano.
Francesco Consiglio