"Nuovo allestimento del Museo Profano e la mostra Preziose antichità.

Il Museo Profano fu il primo nucleo espositivo delle raccolte delle antichità profane per poi diventare in seguito, complesso dei Musei Vaticani.
Venne istituito da Papa Clemente XIII nel 1761 e realizzato nel 1767 ma la morte di esso impedì di completare l’arredo dell’ambiente che venne successivamente affidato da Papa Pio VI Braschi, al celeberrimo Luigi Valadier che disegnò quattro armadi a vetrina destinati a esporre i preziosi cammei della raccolta pontificia.
Papa Pio VI Braschi impreziosì ulteriormente nelle raccolte e nell’arredo il Museo Profano, infatti, divenne il primo complesso dedicato all’esposizione e alla conservazione delle antichità profane nello Stato Pontificio.
I reperti conservati erano principalmente costituiti da gemme incise, cammei e piccoli manufatti in bronzo, avorio, vetro e cristallo di rocca. Insieme ad essi, vi erano presenti anche delle selezioni di opere scultoree e musive, come il corposo nucleo di monete e medaglie di varia epoca.
Nella lussuosa Sala delle Nozze Aldobrandine, dove sorge il Museo Profano dove troviamo decine di piccoli oggetti simili, almeno nella funzione, messi tutti insieme, non si può non restare stupidi dalla suggestiva allegoria del Tempo sulla volta, opera di Stefano Pozzi, che si rimanda all’idea stessa di collezione. Infatti nella rappresentazione vediamo Minerva che ordina al Genio di Roma di sottrarre al Tempo le vestigia dell’antichità, per salvarle dalla perdita e rovina e per garantirgli una bellezza eterna.
Ma nonostante l’ammonimento allegorico di Minerva, questo felice periodo del collezionismo fu interrotto dai drammatici eventi legati all’invasione francese di Roma nel 1798.
Delle opere più preziose del Museo Profano vennero prese dalle forze francesi come compenso. destinate ad accrescere i musei parigini.
Dopo 200 anni dai tristi avvenimenti, numerosi oggetti hanno fatto ritorno negli spazi per i quali erano stati originariamente concepiti.
La mostra inaugurata il 1 Ottobre, intende da un lato, celebrare questa occasione e dell’altra, celebrare la conclusione dei restauri dell’ambiente storico del Museo Profano iniziati nella primavera del 2005 dove il Reparto Arti Decorative aveva dato inizio al programma di restauro che prevedeva la pulitura del suo prospetto architettonico e delle attinenti sculture, l’allestimento del nuovo prospetto architettonico e la riorganizzazione dei materiali all’interno delle vetrine di Luigi Valadier.
Sono senza dubbio degne di nota le opere concepite come il Gruppo dell’Augusto, con lo splendido ritratto in calcedonia dell’imperatore, il famoso Cammeo Carpegna, onice splendidamente incisa con il Trionfo di Bacco, il Gruppo delle Paste, con il pina in vetro- cammeo raffigurante gli amori di Bacco e Arianna.
Sorprende più di tutti, lo straordinario Cammeo Gonzaga, creazione ellenistica con il ritratto di Tolomeo II Filadelfo con la sua sposa Arsione, ultimo grande acquisto di papa Pio VI.Il nuovo allestimento del Museo Profano è un’occasione per conoscere e ammirare oggetti di una rilevante importanza storico artistica, ritornati nel loro luogo di originaria appartenenza nella splendida cornice dei Musei Vaticani.Veduta del Museo Profano della Biblioteca Vaticana; Musei Vaticani

 

Anna Scordari

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