Viagem a Portugal: Sintra

zRiconosciuta nel 1995 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, Sintra è una minuscola cittadina portoghese appartenente al distretto di Lisbona.
Nel 1809 vi giunse Lord Byron e se ne innamorò all’istante, arrivando a paragonarla al suo paradiso terrestre in quanto vi intravedeva i segni di un Portogallo nobile e raffinato; anche Richard Strauss, proveniente dalla sfavillante Vienna imperiale, espresse un giudizio favorevole, dicendo che Sintra era la cosa più bella mai vista prima.
Diverse volte mi era capitato di leggere e sentire apprezzamenti entusiastici su questa città da chi già aveva avuto la fortuna di visitarla e prima di arrivarci non riuscivo a comprendere il perché di così tanto stupore; poi, una volta giuntavi, mi è bastato mettere il piede fuori dalla stazione e sollevare lo sguardo per capire all’istante.
Quello che mi si è delineato davanti era uno scenario mai visto prima, senza paragoni: tutte le fantasie che avevo elaborato da bambina sui regni incantati dove prendevano forma le storie di principi e principesse che amavo tanto leggere ora avevano concretezza ed un nome.
Sintra è il riflesso di un Portogallo onirico, poliedrico e denso di storia: è magica e romantica, con i suoi boschi sognanti e rigogliosi; vivace e semplice, grazie alle casette dalle tinte color pastello; nobile ed aristocratica, con palazzi maestosi che sbucano fuori, per incanto, da una fitta vegetazione. Tutto questo fa di lei una perla dallo splendore unico, a soli 20 km dalla giungla cittadina.
Una fresca aria d’altura, che non ha niente a che vedere con i venti atlantici di Lisbona e delle sue località costiere, rende i già incantevoli paesaggi ancora più gradevoli: i lisboetas stessi sono soliti rifugiarsi qui per riprendersi dalle calde estati della capitale lusitana. Nella mite Sintra, infatti, si respira anche nelle giornate più afose e sul far della sera una nebbia fitta cala sui tetti delle case improvvisamente, quasi per magia; così, il fascino aumenta ed il confine fra sogno e realtà si fa sempre più labile.
In questo vortice di colori, in cui convivono armoniosamente natura ed architettura, si delinea un ricco ed antico profilo storico: la posizione geografica favorevole ha fatto sì che qui vi fossero insediamenti fin dall’età preistorica; in seguito Sintra ha conosciuto la dominazione dei Romani prima, quella dei Mori poi, fino a divenire meta elegante e privilegiata di artisti e scrittori ottocenteschi provenienti da tutta Europa nonché residenza estiva dei reali portoghesi a partire dal XIX secolo.
Diversi sono i luoghi carichi di attrattiva che vale la pena visitare: il Castelo dos Mouros, costruito dagli arabi nell’VIII secolo, simile ad una piccola grande muraglia; il Palácio Real, costruito nel XIV secolo da João I e poi ampliato da Manuel I, dallo stile unico al mondo, in virtù della sua armoniosa mistura di elementi moreschi, gotici, manuelini e rinascimentali; ed infine il Palácio e Parque da Pena, complesso di rara bellezza che costituisce una delle più grandi espressioni dell’architettura romantica europea in Portogallo: dalle rovine di un antico monastero il re Ferdinando II di Sassonia, sposo di Maria II di Braganza, volle dare vita ad un superbo castello colorato e ad un ambiente naturale di contorno dalla bellezza mozzafiato.
In caso di una visita a Sintra non può mancare una doverosa sosta presso la Fabrica das verdadeiras queijadas da Sapa, un’antica pasticceria famosa appunto per le queijadas, deliziosi pasticcini al formaggio tipici del posto.

Michela Graziosi

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