LUCA DI PAOLO E IL RINASCIMENTO NELLE MARCHE

Protagonista del Rinascimento marchigiano, per la prima volta a Matelica un’esposizione dedicata a Luca Di Paolo. La mostra, ricostruendo le vicende artistiche e biografiche del pittore, vuole presentare al pubblico e agli studiosi il percorso di uno dei più stravaganti interpreti del Quattrocento nelle Marche. Artista che, dall’inizio degli anni ’60 del quattrocento fino all’anno della sua morte, svolge un percorso stilistico personale, quasi isolato nel panorama della Regione ma di alta qualità. Le sue prime opere sono incentrate ancora sul ricordo della ricchezza e della eleganza di Gentile da Fabriano, mediate forse attraverso l’insegnamento di un altro pittore locale, il Maestro di Staffolo, che potrebbe essere stato il maestro di Luca.

 

Capace di dipingere con un’espressività graffiante e quasi grottesca, si contraddistingue per l’utilizzo di materiali preziosi in maniera straordinaria: l’oro e l’argento sono utilizzati a profusione dando vita ad opere con un impatto davvero sorprendente. Luca di Paolo è stato uno dei massimi protagonisti del Rinascimento dell’Appennino, tra Umbria e Marche.

Artista riscoperto di recente: nel dicembre del 2001 Alberto Bufali trovò gli atti di commissione e poi di pagamento per una grande pala d’altare con la Crocifissione destinata alla chiesa della Confraternita della Santa Croce a Matelica. Quel dipinto, ora conservato al Museo Piersanti, era considerata opera tipica e fondamentale di Francesco di Gentile da Fabriano, un altro pittore a cui la critica aveva affidato l’intero catalogo di Luca. Quella scoperta diede finalmente un volto artistico ad un personaggio che era conosciuto solo per via documentaria ma di cui non si conosceva alcuna opera certa.

Luca di Paolo non era solo un pittore, ma un vero e proprio legato della Signoria di Matelica, gli Ottoni, il cui palazzo quattrocentesco domina tuttora la piazza principale della città. A lui vengono affidate procure per compravendita di immobili della famiglia e per altri affari in città e fuori. A questa sua attività diplomatica affiancava anche quella di pittore. 111

 

L’incontro con Niccolò di Liberatore, presente a San Severino Marche nel 1468 e il lungo rapporto documentato con Lorenzo d’Alessandro permettono a Luca di dialogare con i maggiori artisti marchigiani del suo tempo e di far evolvere il suo linguaggio verso una maggiore adesione ad uno stile prospettico e maturo. L’arrivo di Crivelli in zona, attivo a lungo per Camerino, coinvolge in maniera tangente ma consapevole anche Luca di Paolo che nelle opere più tarde si concentra sulla polimatericità delle superfici, ricche di incisioni sui metalli e pastiglie a rilievo. Sembrerà un caso, ma proprio con la morte di Luca di Paolo, sarà proprio Carlo Crivelli a conquistare un’importante commissione per gli Ottoni, in un ideale passaggio di consegne.

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L’importante rassegna è stata promossa dal Museo Piersanti, dalla Città di Matelica e organizzata da Civita, mentre la curatela è stata affidata ad Alessandro Delpriori, che con un’attenta selezione è riuscito a fare il punto degli studi condotti negli ultimi decenni e che restituiscono al maestro un ruolo di assoluta centralità nella produzione artistica dell’epoca. La mostra ha dipinti provenienti dai maggiori musei statali d’Italia e da collezioni private italiane e estere. Alcune opere sono esposte per la prima volta al pubblico in quanto recuperate recentemente dopo decenni di oblio tra le vie del mercato.

 

Box informazioni:

LUCA DI PAOLO E IL RINASCIMENTO NELLE MARCHE

6 agosto – 1 novembre 2015

Palazzo Piersanti a Matelica

 

Anna Germano

 

 

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