Zannetti, la magia di un “unicum”

Una location dove il tempo sembra essersi fermato e si respira eleganza discreta e lusso garbatamente esposto. Siamo nel cuore di Roma, dove la storia si fa largo tra vicoli e antichi palazzi e dove ha sede la bellissima boutique “Zannetti”, simbolo indiscusso di eccelsa creatività del lusso mai banale. Ci accoglie Riccardo Zannetti, titolare ed ideatore di un brand che da quasi trent’anni rappresenta un’opportunità per fuggire dall’omologazione ed entrare nel magico mondo dell’unicità. Un laboratorio di artigianato artistico di lusso, quello di “Zannetti Handmade Watches”, che nasce agli inizi del ‘900 e che oggi è divenuto un caposaldo nella realizzazione di orologi che rappresentano delle vere e proprie opere d’arte: “La mia famiglia mi ha trasmesso l’amore per l’arte a tutto tondo; in particolare mio nonno, orologiaio, e i miei genitori, professori d’arte e disegnatori di livello, estremamente competenti nei mestieri artistici. La mia storia personale nasce nel cuore di Roma, dove negli anni ’80, giovanissimo, comincio la mia attività facendo esperienza presso importanti marchi di gioielleria e orologeria.” Realizzazioni, quelle di Zannetti, che sono dei capolavori di estetica assoluta dove però, la funzionalità, ha una rilevanza imprescindibile “La funzionalità in un orologio, segue delle regole ben precise e in pratica lascia poca o nulla libertà al creativo: in pratica le lancette sono sempre allo stesso posto, indicano per convenzione sempre l’ora alla stessa maniera, la corona è posizionata sempre a destra, il movimento ha necessità di un determinato spazio in altezza. Detto questo, è naturale che noi si dia ampio spazio alla parte artistica, perché è l’unica che non segue delle regole, se non quelle dettate dalla creatività, dall’equilibrio e dalla ricerca del bello”. Un fascino senza tempo sembra essere incastonato in queste creazioni e rimaniamo affascinati ed incuriositi dal silenzio che regna nel laboratorio quasi fosse un luogo che nasconde e custodisce il segreto della loro nascita. Cerchiamo di farci svelare quella che è l’origine vera di ogni modello:” Carta e matita. Ogni mia creazione parte da un semplice disegno tracciato dalla mia matita su di un foglio di carta bianca, anche se mi è capitato di usare anche la tovaglia di un ristorante oppure il retro del biglietto di un aereo. In ogni caso– ci spiega il Dott. Zannetti- tutto ha inizio da un’ispirazione. Il resto la segue e deve ad essa piegarsi.” Nel corso del tempo, questi pezzi unici di precisione ed arte sono diventati un cult per molti personaggi famosi in vari ambiti, che chiedono espressamente di “fermare” un momento o un ricordo. La “responsabilità” di dare materia ad un sentimento è una di quelle cose che non farebbero dormire la notte: “Un’enorme responsabilità. Quando realizziamo un quadrante su misura per il cliente– continua l’artefice di tanta maestria- diventiamo una sua parte, un pezzo della sua anima, del suo gusto, alle volte della sua intimità. Non vogliamo ne cerchiamo la standardizzazione, ma fermiamo sul quadrante un sentimento, il nostro che si ispira a quello del proprietario che ce lo ha commissionato: saremo poi al suo polso nei giorni belli come in quelli brutti. Saremo conforto, amore, gratitudine, alle volte anche ira, ma comunque muoveremo un sentimento e, di questi tempi, mi sembra una cosa importante.” Certamente, poi, quando viene commissionata una realizzazione, c’è una base dalla quale partire come materiali o colori che viene poi guidata in tutta la sua fase creativa dal Dott. Zannetti in prima persona. Questo è uno degli aspetti più affascinanti di un lavoro che in pochi sanno portare a termine:” Al futuro proprietario chiediamo un’ispirazione: una foto, un disegno, anche solamente un racconto. La trasformiamo in una bozza e poi ne raccontiamo anche la materializzazione: tipo di cassa, base del quadrante, meccanica. A questo segue uno schizzo a matita, prima in bianco e nero e poi a colori. Quindi spesso, ma non sempre, anche un bozzetto fotorealistico.” La bellezza e l’unicità poi di queste opere risiede proprio nel fascino di possederle “in esclusiva”, di avere la certezza che nessun altro polso al mondo potrà portare lo stesso oggetto, lo stesso pezzo unico: ”Il pezzo unico è tale solamente quando sussiste il criterio della non riproducibilità. Ad esempio, un movimento meccanico “pluricomplicato”, per quanto fortemente complesso, può sempre entrare in produzione, fosse anche di un solo pezzo all’anno, ma comunque in produzione. Quando, invece, si realizza un quadrante interamente a mano, il risultato finale è unico e irripetibile: non ne esisteranno mai due uguali”. Creare un brand così di nicchia, significa anche avvalersi di collaboratori selezionatissimi in grado di seguire le indicazioni artistiche, dalle variegate sfaccettature, che richiedono varie conoscenze tecniche senza le quali sarebbe impossibile arrivare a questi livelli: “I nostri sapienti artigiani lavorano su ogni piccolo dettaglio per creare orologi unici e ogni piccolo dettaglio viene eseguito a mano. Sono veramente tante le figure professionali, anzi i mestieri d’arte che convogliamo nei nostri orologi: mosaicisti, smaltatori, intagliatori, ebanisti, intarsiatori, incisori, incassatori… l’elenco è infinito. È un’orchestra complicata ma al tempo stesso unica e rara. L’obiettivo comune è quello di realizzare qualcosa di unico ma accessibile per i clienti, diffondendo al tempo stesso un messaggio culturale.” Allontanarsi dall’omologazione significa avvicinarsi alla boutique-laboratorio Zannetti e forse qui, come in pochi altri posti, si ha il vero “polso” della situazione (mai metafora fu più inerente…) rispetto ad un trend che appare sempre più in crescita:” Si tratta, ancora una volta, di una questione di cultura. L’appassionato, il collezionista, il semplice amante del bello, generalmente incontra l’orologeria scegliendo i soliti noti. Si tratta di un passaggio necessario ma non esaustivo. Quando poi, dopo un certo periodo di tempo, avverte che un prodotto sostanzialmente “industriale” non è quello che lo rappresenta al meglio, in quel momento generalmente si accende una luce e inizia a guardarsi intorno, a cercare esclusività e originalità. I nostri orologi sono questo: dei pezzi unici nati per soddisfare gli acquirenti più esigenti.” Chiudiamo, ringraziando del bellissimo percorso emozionale che ci ha fatto vivere, domandando se c’è ancora spazio nella sua vita professionale (e non) per un sogno nel cassetto, per un futuro che vorrebbe che far suo: Sì, vorrei più serenità: la spensieratezza di creare come fossi un eterno bambino. La fantasia e il divertimento sono per me fondamentali. Proprio come mia etica di lavoro. Rifuggo la ripetitività, l’omologazione, la standardizzazione. Mentre privilegio la creatività. Ora questa che possiamo chiamare con cautela ‘creatività’ non compete solo ai quadranti ma anche alle casse”. Grazie a Riccardo Zannetti per averci condotto in un mondo magico ed affascinante, dove tutto sembra essere assoggettato all’arte, alla precisione, alla tecnica ed alla fantasia che sembrano riempire con silenzioso garbo il fascino di un “unicum” senza tempo.

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