Martino Crespi: direttore d’orchestra e regista di eventi di stile

Immaginarsi in un’orchestra e dirigere mille musicisti che si passano, uno per uno, una nota di bellezza e incanto è la melodia della vita di Martino Crespi, creatore di sogni e di eventi esclusivi, che da 30 anni conduce lo spartito della sua vita verso mete eccelse e sempre in divenire. Quando si parla di eventi di altissimo livello, capaci di incantare, stupire ed emozionare, ecco che risuona il suo nome: con oltre 100 eventi all’anno, in diversi Paesi (persino alle Maldive) Martino è un maestro nel suo lavoro a cui ha dedicato tutta la vita.

Per lui un evento è un contenitore di emozioni, in cui mente e cuore si esprimono all’unisono, dove lo studio e la fase creativa sono degli step successivi al comprendere le necessità del cliente, entrarvi in totale sintonia e solo alla fine metterne in esecuzione i suoi battiti, facendoli diventare un’unica nota, una magia di sensazioni e aspettative mai tradite.

Il luogo e ciò che deve accadere, devono essere sempre in accordo affinché l’incanto possa riuscire; “Bisogna rispettare gli input del committente, cercando di sviluppare l’avvenimento nel miglior modo possibile.” Ci spiega Martino che prosegue ancora: “La parte più impegnativa di questo lavoro è sicuramente carpire che cosa il cliente sogna di far accadere e le sue aspettative, per poi interpretarle al meglio per renderle realtà”.

Dalla scelta della location, degli allestimenti e dei performer il mestiere dell’organizzatore di eventi è come quello di un direttore d’orchestra che deve scegliere i musicisti più adatti per interpretare quella specifica musica, spiegare loro la sua interpretazione e prepararli al meglio per l’esecuzione finale.

Avere un’ampia cultura è assolutamente fondamentale: riferimenti storici, conoscenze geografiche ed artistiche tornano sempre utili, in qualunque evento.

Tanti quelli a cui è fortemente legato, tra cui “l’unica cena”, la grande serata realizzata per celebrare gli 85 anni del Maestro Gualtiero Marchesi, con 4 dei suoi discepoli: Andrea Berton, Carlo Cracco, Ernst Knam e Davide Oldani, tornati insieme a cucinare una sola volta per il loro maestro; altra serata eccezionale fu quella in onore di Ursula Andress per il suo ritorno dopo 25 anni al Festival del Cinema di Venezia eventi che lo hanno reso fiero dell’ uomo e del professionista che è oggi.

L’arte del ricevere e il senso estetico hanno un ruolo determinante sin dalla sua infanzia, rendendo uniche le sue tavole, imbandite con emozione, calore e stupore, dove il colore dominante è il bello armonico.

“Il buon gusto è saper stare al mondo saper assaggiare ogni angolo di bellezza, di sapere, di nobile semplicità e quieta grandezza”, sostenevano Johann Joachim Winckelmann e Anton Raphael Mengs, pittori vissuti nella seconda metà del 1700; le loro parole ci arrivano al cuore e sono quanto mai attuali negli eventi firmati Martino Crespi anche oggi, nel 2020.

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