HOTEL FOGLIANO NEW LIFE A LATINA UN PICCOLO GIOIELLO TRA TERRA E MARE

Nel cuore del Parco Nazionale del Circeo, sulla riviera di Ulisse e di Circe cantata da Omero, tra il lago di Fogliano e il mare di Latina – premiato con la Bandiera Blu per l’anno 2021 – sorge il Fogliano Hotel New Life, che fin nel suo nome porta incastonata l’idea della rinascita, del tornare, appunto, a nuova vita. La struttura per come appare oggi è infatti il risultato del lavoro di restyling e riorganizzazione portato avanti da circa un anno, su un albergo preesistente e da tempo non più funzionante – il “vecchio” Fogliano Hotel – dalla coppia formata, nel lavoro come nella vita, da Gianluca e Roberta Boldreghini. Come racconta con entusiasmo Gianluca, i due intendono fare di questo hotel un «luogo unico» nel quale coronare, all’insegna dell’«eccellenza», il loro «sogno di accoglienza e ristorazione», visto anche come culmine della loro lunga carriera imprenditoriale, che li aveva già portati a gestire, sempre a Latina, il Grancaffè Egidio – che Gianluca Boldreghini ha aperto quando aveva appena 18 anni – e la più recente Villa Meravigliosa, location ideale per eventi di vario genere.

Il Fogliano Hotel New Life si presenta come un boutique hotel quattro stelle con 19 camere, di cui due Suite con Jacuzzi sulla terrazza affacciata sul mare; dotato di un proprio stabilimento balneare con 252 ombrelloni e 119 cabine e di due rooftop con lounge bar – Halto Roof e Halto Pool, quest’ultimo con due Jacuzzi – l’albergo può contare su ben tre proposte dedicate alla ristorazione, ovvero Il Bistrò, con annessi bar e caffetteria, aperto dalle 7.00 alle 24.00, il Jungle, ristorante sulla spiaggia aperto a pranzo e a cena – in entrambi il servizio è guidato dallo chef Filippo Cassano – e, soprattutto, come autentico gioiello dell’intera struttura ricettiva, il ristorante gourmand Il Vistamare.

Nome più che parlante quello del ristorante, le cui pareti in cristallo offrono un suggestivo affaccio sul litorale e sul mare pontino, rispetto ai quali sembra in effetti non esserci alcun diaframma e che rappresentano lo sfondo sul quale si accomodano gli ospiti; a questi ultimi, anzi, per come sono ornati e organizzati gli spazi della sala da cinquanta coperti, sembrerà di essere realmente immersi in un ecosistema marino: si va dalle poltroncine color acqua di mare ai tavoli artigianali in legno laccato, che evocano una spiaggia dorata, a quelli in resina grigia, solidi come le lisce rocce di una spiaggia tropicale, a quelli in marmo vetrato, che ricordano uno specchio d’acqua in cui si riflette l’ambiente circostante; ugualmente evocativi anche i coralli a decorazione e i delicati giochi di orchidee presenti nella sala.

Alla guida del Vistamare e della complessa offerta ristorativa del rinnovato Fogliano Hotel c’è, in qualità di Food&Beverage Manager, Giammarco Laghi, che vanta esperienze significative in questa veste anche allo Sheraton Parco de’ Medici e al Palazzo Dama di Roma. Al Vistamare, Laghi fa da cerniera tra la sala, affidata alle cure della Maître Sommelier Samantha Ceraldi Lando e del Maître Angelo Petrongelli, e la cucina, nella quale, a partire dallo scorso mese di aprile – al giro di boa del primo anno di nuova vita del Fogliano Hotel – Roberta e Gianluca Boldreghini hanno voluto come guida lo Chef Giovanni D’Ecclesiis.

Nativo di Gravina di Puglia e diplomatosi all’istituto alberghiero di Matera, prima di approdare al Vistamare D’Ecclesiis aveva vissuto importanti esperienze professionali prima al Relais & Chateaux Banfi a Montalcino, con Massimiliano Blasone, poi nel locale londinese di Heinz Beck e infine, di nuovo in Toscana, come Sous Chef al Rosewood Castiglion del Bosco. Fermamente convinto, in quanto guida della cucina del Vistamare, di essere il direttore di «un’orchestra» in cui ogni componente «si deve muovere all’unisono con gli altri», e desideroso, con i propri piatti, «di instaurare con i clienti un clima di fiducia che porti ad una crescita reciproca», Giovanni D’Ecclesiis, nel menù alla carta – aggiornato bimestralmente per rispettare la stagionalità dei prodotti – e nei due menù degustazione – “Blu”, da quattro portate, il cui nome evoca «pace, costanza e sicurezza», e “Oltremare”, da sette portate, che accompagna l’ospite in un ideale viaggio sullo specchio azzurro che si vede dalla sala del ristorante – propone una cucina fatta di studio e ricerca costanti, di tecnica e di equilibrata contaminazione tra influenze diverse: la cucina mediterranea, infatti, che comunque è dominante, è espressa sia nella sua versione più autentica e tradizionale – si vedano gli Spaghetti aglio, olio e peperoncino, cozze, limone e pecorino croccante, che rimandano ai sapori e alle esperienze dell’infanzia pugliese dello chef – sia aprendola all’influsso di sapori orientali ed esotici, frutto di un passaggio in Giappone di D’Ecclesiis (si pensi ai Culurgiones come un gyoza, in cui il gambero lavorato con salsa teriyaki è avvolto da un culurgiones che rivendica la mediterraneità o all’Uovo croccante, spuma di pecorino toscano Dop, funghi Shiitake, cacao e tartufo); non manca infine un omaggio al territorio e alla regione in cui lo chef si trova adesso a lavorare, come il Crudo Vistamare, che si compone soprattutto del prezioso pescato del mare di Ponza e del Circeo, o il Risotto cacio e pepe, fave e capasanta, che si segnala anche per un altro elemento di contaminazione, quello tra mare e terra, ideale – si potrebbe dire – per la cucina di un ristorante che anche fisicamente si trova al confine tra i due mondi, e che si rinviene anche in un piatto come la Panzanella, carpaccio di ricciola e sorbetto di cetriolo.

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