Non capita facilmente di incontrare un professionista con le idee chiare. Da sempre. Qualcuno che ha scelto, con determinazione e passione, fin dalla tenera età, di percorrere una strada, durante la quale studiare costantemente, curare il dettaglio, imparare e migliorarsi.
Per arrivare ad avere oggi, a nemmeno 33 anni, spalle forti e competenze robuste.
Perchè la professionalità non si improvvisa e mai si finisce di imparare.
Tante esperienze in giro per l’Italia, tanti corsi e tanti concorsi, fino ad arrivare al Resort “Le Axidie” di Napoli, una perla sul Mar Tirreno, dove il confronto con clienti e turisti esigenti, provenienti da ogni parte del mondo, è uno stimolo costante per cercare di fare meglio. Guido stesso confessa:“Ho capito che questo era il mio destino nel 2007 quando lavoravo a Capri e poi mi sono spostato a Roma. A Capri, infatti, mi sono ritrovato spalla a spalla con persone della vecchia guardia: la professionalità, il saper fare, il sapersi porgere al cliente, il sapersi muovere. In quelle esperienze, ho capito che quello era veramente ciò che volevo fare.”
Ha lavorato a Stresa, a Roma ed in Svizzera in realtà di lusso ed in ristoranti stellati. Esperienze da “mille e una notte” che hanno contribuito a renderlo il professionista che è oggi.
Ha conosciuto anche una vera e propria istituzione gastronomica, una Università: Villa Crespi di Cannavacciuolo. Lì, con Antonino e la moglie, è stata una esperienza esaltante ed esilarante; le strutture alberghiere lo eccitano perchè hanno in sè il senso dell’accoglienza e dell’ospitalità, dove sentirsi a casa circondato da stelle e decoro, da ambienti regali che profumano di casa.
In quest’ambiente, dove purtroppo non è difficile trovare anche ignoranza e pressapochismo, un’altra tappa importante è il 2012, con le cene per l’organizzazione dei mondiali di sci. Un’esperienza molto diversa dagli alberghi, perchè il bar è imprevedibile, si punta molto sul fare numero e manca quell’attenzione per i dettagli e la cura per il cliente, che ha bisogno di sentirsi coccolato.
Studiare sempre e cercare di migliorarsi costantemente, la cultura è a 360°, anche nella scelta dei prodotti italiani che vanno conosciuti e proposti, perchè questo ci da il senso di appartenenza al nostro Paese, dove c’è tutto. Questo significa mettere la Passione in quello che si fa e trasmetterla anche con il giusto lessico, già dal saluto: “Buonasera, cosa gradisce?”, è molto diverso dal dire “Salve, che vuole”…
Proprio per questo lui si sente molto a suo agio negli alberghi, dove è tutto in divenire e c’è sempre un barman che ti coccola, dove il servizio deve essere impeccabile e tener conto di tante piccole attenzioni; un ambiente dove Guido esplica al meglio il suo essere e la sua sensibilità, fatta di tatto, cura attenzione.
Un tatto e una cura che lui immette ogni giorno quando, indossando una divisa, ci si innamora di quello che si fa e si vuole far innamorare il prossimo. Se dovessimo paragonare Guido ad un drink, sicuramente ci troveremmo davanti ad un Gin Tonic fatto bene, con un buon Gin italiano, come quello di Vallombrosa, con le sue note di ginepro delicate e dove non si avverte lo spirito.
Tante idee Guido, tanto scibile, tanta cultura e tanti sogni, con un unico denominatore: il suo bancone, il contatto col cliente per il quale diviene quasi un rifugio di confessioni. Tante le persone affacciate, anche importanti giornalisti e scrittori, che sono divenute per lui anime da far inebriare con il nettare degli dei, ops con un buon drink.