Sorge nel territorio comunale di Fano (Pesaro – Urbino) il ristorante Gentil Rosso, che, dal 2018, è parte integrante del complesso che comprende anche l’azienda agricola e l’agriturismo che portano lo stesso nome. Tutte e tre le strutture sono guidate dal titolare Giacomo Orazietti, che fin dagli anni ’90 ha raccolto il testimone dei nonni alla guida dell’azienda agricola di famiglia, che è attualmente condotta secondo i metodi dell’agricoltura biologica.
Come facile immaginare, esiste una fortissima integrazione tra le materie prima dell’azienda agricola e i piatti portati in tavola nel ristorante: questo vale innanzitutto per quella particolare qualità di grano antico di pregio, risalente all’Ottocento – appunto il Gentil Rosso eponimo dell’azienda di Orazietti – che, insieme ad altre varietà ugualmente antiche come il Senatore Cappelli e il Verna, costituisce la materia prima per la realizzazione delle farine ottenute con macinazione a pietra e utilizzate per la preparazione di pane e pizza; l’impasto delle pizze, in particolare – lasciato lievitare lentamente per almeno 48 ore e cotto in forno a legno artigianale – viene poi farcito con ingredienti – a cominciare dai pomodori e le mozzarelle indispensabili per la base margherita comune a molte delle pizze proposte – prodotti dalla stessa Gentil Rosso o comunque scrupolosamente selezionati tra quelli italiani di migliore qualità. Sempre dall’azienda agricola provengono anche l’olio extravergine d’oliva proposto dal ristorante – ricavato da ulivi delle varietà DOP Frantoio, Leccino, Ragiola e Moraiolo e vincitore di riconoscimenti in vari concorsi – e i legumi e gli ortaggi che accompagnano le pietanze servite agli avventori del ristorante.
Più in generale, la proposta gastronomica offerta nel locale da circa 70 coperti si articola in poco meno di cento etichette di vino – per lo più marchigiani – e in una cucina attenta a valorizzare i sapori del territorio, con attenzione, oltre che per la già ricordate pizze, anche per la pasta – si segnalano in particolare i cappelletti in brodo – e per le carni, tra le quali notevoli sono la trippa e la mortadella.
Anche questa attenzione all’identità culinaria del territorio marchigiano deve aver contribuito a quello che, nelle parole dello stesso Orazietti, è il complimento che più di frequente gli viene rivolto dai clienti del ristorante, quello cioè di aver mangiato con la sensazione di trovarsi a casa, in famiglia.
Un progetto quello di Gentil Rosso articolato e ben avviato per il quale il suo titolare si augura un futuro prossimo di costanti progressi e miglioramenti.
