Gaetano Aloisio, maestro dell’alta sartoria italiana e dell’eleganza maschile

Gaetano Aloisio conosce l’ordito e la trama dell’eleganza. E se è vero – come lo è – che l’abbigliamento è un racconto, che ha al centro sia chi disegna e realizza l’abito sia chi lo indossa, possiamo affermare, senza tema di smentita, che abbiamo intervistato un autentico protagonista del settore. Classe 1963, di origini calabresi, il Maestro Aloisio si forma a Milano nel campo dell’Alta sartoria per poi trasferirsi a Roma. Nella Città eterna apre il suo atelier e a poca distanza la boutique, ubicata in via Francesco Crispi, che non esitiamo a definire un angolo del lusso incastonato tra le strade più belle e suggestive del Centro storico. Come accade sempre quando la moda si coniuga all’arte, le creazioni di questa firma del Made in Italy disvelano una filosofia e uno stile molto ben definiti. Durante l’intervista è proprio Aloisio a sottolineare come l’eleganza non sia affatto sinonimo di ostentazione; al contrario il suo stile è improntato ad un ideale di bellezza raffinata e sottile. Per il Maestro, la persona elegante sceglie la discrezione, come cifra stilistica del proprio essere nel mondo, perché quest’ultima ne impreziosisce l’aspetto e forse anche il carattere. La visione è senza dubbio quella del fatto-su-misura e del fatto-ad-arte; una concezione portata avanti con grande coerenza in trent’anni di lavoro e avversa alla massificazione e alla omologazione imperanti al tempo del Fast Fashion. D’altra parte, l’idea della Bespoke Experience, ovvero proprio l’esperienza del fatto-su-misura, prende corpo in splendide creazioni sartoriali di altissimo livello che valorizzano la corporeità maschile in una chiave del tutto contemporanea. Non è dunque un caso che tra i clienti di Gaetano Aloisio vi siano uomini celebri come Capi di Stato, Reali e Manager, sulla cui identità non proferisce parola in ragione della discrezione che una simile clientela impone. Un piccolo ma significativo dettaglio su questi acquirenti illustri riusciamo a carpirlo quando racconta che, pur essendo persone di potere innamorate dell’abbigliamento su misura da uomini duri, di fronte alla bellezza delle sue creazioni si emozionano come bambini. In fondo, andando a ritroso nel tempo, Aloisio stesso, prima di diventare un professionista apprezzato in tutto il mondo, è stato un giovane con una valigia piena di sogni e una propensione per la moda e per la creatività che hanno rappresentato la molla dei suoi successi. Oggi si definisce un sarto, un artigiano e un professionista che, pur essendo partito con una piccola azienda, è riuscito ad inserirsi nel mercato globale, in un settore certamente molto specifico ma anche connotato da una forte competizione. Dalle sue parole capiamo come dall’estero perfino più che dall’Italia siano arrivate le soddisfazioni più grandi, forse perché il nostro Paese fatica a riconoscere le proprie eccellenze. A fronte di una carriera così intensa, che diventa una di quelle belle storie da raccontare per il giornalista soprattutto in un periodo storico complicato come è quello attuale, Alosio ha ancora una grande voglia di vestire uomini che gli assomigliano perché apprezzano la bellezza. Sull’elegante sito web dell’atelier troviamo citate le tre doti principali che Honoré de Balzac illustrava nel Trattato della Vita Elegante: unità, nettezza, armonia. Per Aloisio diventano un acronimo, U.N.A., che sta ad indicare la strada del vero “su misura”. Un grande artigiano sa qual è il bene per il proprio cliente e riprendendo ancora Balzac ci ricorda che: “Il bene non ha che un modo, il male ne ha mille”. L’abito creato su misura riesce così a materializzare e a condensare tre piani temporali differenti: il passato, il presente, il futuro. La tradizione della sartoria classica si rinnova nell’abilità attuale del grande sarto per dar forma e sostanza al desiderio del cliente che si nutre d’attesa. È dalla magia dell’incontro tra Aloisio e i suoi clienti che scaturisce l’abito di alta sartoria, assolutamente al passo con i tempi ma che esula dalla volgarità del nostro tempo. In chiusura della nostra intervista-viaggio nell’eleganza maschile, Gaetano Aloisio ci indica una teoria di città capitali della sartoria luxury come Londra, Parigi, Milano, Roma e Napoli.

Foto tratte da gaetanoaloisio.com

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