LA PIZZA PROFESSIONALE ENTRA NELLE CASE ALFA FORNI E IL TREND DELL’HOME PIZZA

Era il 14 marzo 2020, il primo sabato dopo l’annuncio del lockdown nazionale a causa dell’emergenza sanitaria da Covid – 19, e verso sera i post Facebook e le storie Instagram di migliaia di italiani cominciarono a riempirsi di scatti di pizze fatte in casa per mantenere vivo, anche tra le mura domestiche, il classico abbinamento tra la sera di quello che «di sette è il più gradito giorno» e uno dei piatti più rappresentativi della tradizione culinaria italiana. Iniziata un po’ per gioco, un po’ per moda, la cosa ha poi decisamente preso piede, diventando non solo il motore di un vero e proprio assalto a lievito e farina sugli scaffali dei supermercati – fenomeno che è finito anche negli immancabili meme della Rete – ma venendo anche rilevato da statistiche e riscontri di organismi ufficiali, quali la Coldiretti, secondo cui nel periodo delle maggiori restrizioni oltre la metà delle famiglie italiane ha preparato in casa pasta, pizza e dolci, e l’Istat, il cui paniere per il monitoraggio del costo della vita nel 2020 è arrivato a comprendere anche le impastatrici.

Della possibilità di intercettare il nuovo bisogno degli italiani di cucinare in casa la pizza e altri lievitati si è avveduta per tempo la Alfa Forni, azienda che dal 1977 produce ad Anagni (Frosinone) forni per le attività di ristorazione. Fondata da Rocco Lauro e Marcello Ortuso, due cugini originari della Calabria, l’azienda è ancora saldamente nelle mani della loro famiglia, nelle persone dei figli dei due fondatori. Proprio da una di loro, Sara Lauro, attualmente executive comitee di Alfa Forni, si apprendono alcuni dettagli sul modo in cui l’impresa di Anagni ha saputo incrociare la nuova domanda che arrivava dai consumatori: in particolare, ciò è stato possibile grazie, da un lato, al monitoraggio delle visite al blog culinario ospitato dal sito aziendale – nel quale, ricorda Lauro, durante il lockdown l’articolo più letto è stato “come fare la pizza croccante a casa” – dall’altro alla concreta traduzione, per così dire , della lettura del blog da parte dei clienti nella richiesta di veri e propri forni domestici, a legna o a gas, capaci di produrre una pizza di qualità paragonabile a quella di un forno professionale e adatti, grazie alle loro dimensioni ridotte, anche ad ambienti casalinghi che non necessariamente sono dei giardini, potendo anche essere dei balconi o dei terrazzini in città. I risultati non hanno tardato ad arrivare e, sottolinea ancora Sara Lauro, si sono concretizzati in un «₊70% di vendite per un totale fatturato di 10 milioni nel 2020 e un’aspettativa di arrivare a quota 18 milioni di euro» per il 2021. Sulla stessa scia si è collocato, ancora nel 2020, il balzo degli ordini provenienti dagli Stati Uniti, dove esiste una salda tradizione di cucina all’aperto ma dove allo stesso tempo – sono ancora parole di Sara Lauro – «il forno da esterno si sta imponendo come alternativa ai classici barbecue, affermando ulteriormente la via made in Italy al buon cibo» (in generale, il fatturato estero di Alfa Forni ha conosciuto un aumento del 60%).

La fase emergenziale ha trovato la Alfa Forni pronta a ricalibrare la propria offerta anche verso la ristorazione professionale, facendo fronte alle sopravvenute, nuove esigenze dei locali, così da riscontrare in questo campo, rimarca ancora Lauro, un calo di fatturato «particolarmente contenuto nonostante la situazione difficile»: forni più performanti e con meno costi dal punto di vista dei combustibili impiegati per accompagnare l’investimento di molti ristoranti nel campo del food delivery; cucine su ruote per portare la “pizza sotto casa” dei clienti o strumenti dalle misure compatte facilmente posizionabili all’interno di pochi metri quadrati; forni elettrici per sostenere la scelta fatta in questo senso fatta da molte attività, in parte per rispettare precisi obblighi normativi, in parte per volontà di ottenere una certificazione ambientale.

Oltre che dalla capacità di interpertare i nuovi bisogni dei propri clienti, il successo di Alfa Forni – che impiega 75 dipendenti e genera un indotto di circa 200 addetti – è dipeso infine, e non solo nell’ultimo anno – si consideri infatti che nell’ultimo triennio l’azienda ha moltiplicato di sei volte i volumi produttivi – dai continui investimenti in ricerca che, combinati con la valorizzazione della produzione artigianale, hanno condotto Alfa Forni, tra le altre cose, ad accumulare una invidiabile esperienza nella lavorazione dell’acciaio inox, a brevettare un tipo di camera di combustione che contiene un innovativo sistema di “giro fumi”, che genera un vortice di calore che permette di raggiungere temperature altissime assicurando cottura omogenea e allo stesso tempo abbattimento drastico dei consumi di combustibile – che sia legna o che sia gas – , e a riporre grande cura viene nel design dei forni da esterno e degli accessori professionali.

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