Le ragazze di via Savoia, 31 Una commedia dolceamara sulle donne e il lavoro

Essere donna non è un dato naturale, ma il risultato di una storia.

Non c’è un destino biologico e psicologico che definisce la donna in quanto tale.

Tale destino è la conseguenza della storia della civiltà, e per ogni donna la storia della sua vita.

(Simone de Beauvoir)Le ragazze di Via Savoia, 31 _ Locandina

Dal 7 al 10 aprile il Teatro Kopó presenta Le ragazze di Via Savoia 31, lo spettacolo scritto e interpretato da Elisabetta Tulli, per la regia di Eugenio Dura e con le musiche originali di Andrea Calandrini.

 

La pièce si ispira ad un tragico fatto di cronaca realmente accaduto a Roma nel gennaio del 1951. Circa 200 candidate aspettano di sostenere la prova per un solo posto di dattilografa. La scala dell’edificio dove sono accalcate, all’improvviso, crolla. Tra loro ci sono anche Caterina, Ester, Lucia e Rosa, quattro donne frutto dell’immaginazione, alle quali l’autrice, unica protagonista in scena, dà voce, corpo, anima e spessore. Pur essendo diversissime fra loro per origini, estrazione sociale, obiettivi da conseguire, esperienze attraversate e percorsi vissuti, queste giovani incarnano le aspirazioni della prima generazione di donne e cittadine pronte a conquistare la propria autonomia. La centralità del lavoro, percepito come strumento primario di emancipazione, rende le protagoniste complementari, facendo sì che i loro destini compongano la trama di un racconto più ampio, quello della storia delle donne italiane dal Secondo dopoguerra ad oggi. Perché se è vero che tanti passi in avanti sono stati compiuti, la strada da fare per la piena parità di genere sul lavoro è ancora molto lunga e insidiosa. Con straordinaria abilità attoriale Elisabetta Tulli ci porta all’interno di un evento doloroso, alternando momenti di leggerezza ad altri di profonda e amara riflessione, coadiuvata dalla musica nel ricreare l’atmosfera di quella gelida mattina di gennaio di tanti anni fa. L’obiettivo principale dello spettacolo è infatti quello di cogliere il nesso che lega le asperità delle vite, ma anche i sogni e le speranze, delle ragazze di via Savoia con le difficoltà che incontrano ancora oggi le donne italiane in un mondo del lavoro inospitale e in un welfare poco attento ai bisogni dell’altra metà del cielo.

 

Elisabetta Tulli è cantautrice, attrice ed autrice. In particolare, per il teatro ha scritto La storia de Giulietto, de Marisa e della mano in chiesa; In 2 sotto a ‘na finestra; Incantando Roma. La storia de Nino, Nina e de sette chili de sale, La torta di Joe. Partecipa a produzioni teatrali di primo livello come il musical Billy Elliot, diretto da Massimo Romeo Piparo; Trasteverini diretto da Fabrizio Angelini; Sister Act, diretto da Carline Brower, rappresentato presso il Teatro Nazionale di Milano per Stage-Entertainment e, con la stessa produzione, alla prima trasposizione italiana del musical Mamma mia! Nel 2008 è nel varietà teatrale Vieni avanti cretino per la regia di Pino Insegno al Teatro Vittoria di Roma; nel 2006 è con Michele Placido nel recital Leggere, la fatica di leggere. Come cantante, partecipa a vari programmi tv: nel 2008 Vieni avanti cretino su Rete4, nel 2000 Chiambretti c’è su Rai2. Collabora alla realizzazione di tre diversi progetti discografici tra cui Si può fare con i Baraonna (tributo ad Angelo Branduardi) e pubblica l’album Ispirata (prodotto e distribuito da Raitrade/Edel, 2005). Lavora, inoltre, nel cinema ed in varie soap e fiction italiane.

Ufficio Stampa Teatro Kopó

Pasquale Musella

E-mail: stampa@teatrokopo.it; pasq.musella@gmail.com

Mob: (+39) 3331843295

 

Teatro Kopó

Via Vestricio Spurinna, 47/49

00175 Roma

Metro A Numidio Quadrato

Tel.: (06) 45650052

Website: www.teatrokopo.it

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