IL MUSEO UNIVERSALE Dal sogno di Napoleone a Canova

Il ritorno sulla scena culturale italiana di Scuderie del Quirinale, con “Il Museo Universale. Dal sogno di Napoleone a Canova”, una grande mostra che racconta, duecento anni dopo, l’avventuroso recupero dei capolavori italiani dalla Francia dopo Napoleone. 

Il progetto segna il nuovo inizio dello spazio espositivo la cui gestione è stata recentemente affidata dalla Presidenza della Repubblica al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, e quindi ad Ales, società in-house dello stesso Ministero, presieduta da Mario De Simoni.

La mostra, curata da Valter CurziCarolina Brook e Claudio Parisi Presicce, vuole rievocare l’avventuroso recupero dei capolavori italiani dalla Francia dopo Napoleone: tra il 1796 e il 1814 durante le campagne militari francesi, molte delle più importanti opere delle collezioni italiane sono state portate da NapoleoneBonaparte verso il nascente Museo del Louvre. Con il Congresso di Vienna lo Stato Pontificio e le molte amministrazioni locali della Penisola, ottengono la restituzione dell’80 per cento delle opere che rientrano a Roma nella primavera del 1816.

Il 2016 quindi è un anniversario fondamentale per la storia civile e culturale dell’Europa e in particolare dell’Italia che, contemporaneamente al rientro delle opere migrate in Francia, si troverà a interrogarsi per la prima volta sul destino di migliaia di capolavori che avevano abbandonato chiese e conventi dopo la soppressione degli ordini religiosi, alcuni dei quali di importanza simbolica per la cultura italiana e non più rientrati. In quegli anni, un numero consistente di opere è stato conservato in depositi improvvisati, fatto che ha alimentato un dibattito critico vivace sul valore pubblico del patrimonio artistico, favorendo l’apertura di musei che ancora oggi sono tra le realtà più significative del Paese: è il caso della Pinacoteca di Brera, delle Gallerie dell’Accademia di Venezia o della Pinacoteca di Bologna e di quella che oggi è la Galleria Nazionale dell’Umbria.

Il pubblico potrà ammirare capolavori celeberrimi come il Ritratto di Papa Leone X con i cardinali Giulio de Medici e Luigi de Rossi di Raffaello, proveniente dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, la Strage degli innocenti di Guido Reni dalla Pinacoteca di Bologna, la monumentale Assunzione della Vergine di Tiziano dal Duomo di Verona, il Compianto su Cristo morto di Correggio e la Deposizione di Annibale Carracci dalla Galleria Nazionale di Parma; la Cattedra di San Pietro di Guercino dalla Pinacoteca di Cento, Il Battista tra quattro Santi di Perugino dalla Galleria Nazionale dell’Umbria. Saranno presenti in mostra modelli assoluti della statuaria classica come la Venere capitolina, dai Musei Capitolini, o il Giove di Otricoli dai Musei Vaticani. Sarà eccezionalmente esposto il Monumento funebre a Guidarello Guidarelli di Tullio Lombardo, leggendario capolavoro della scultura rinascimentale concesso per la prima volta in prestito dal Museo d’Arte di Ravenna.

La mostra intende ripercorrere le tappe salienti della vicenda storica, ma soprattutto comunicare al pubblico di oggi il ruolo che ha avuto, proprio a partire da quella occasione, il patrimonio culturale nazionale, visto per la prima volta come strumento imprescindibile per l’educazione del cittadino e, allo stesso tempo, perno di una comune identità europea.

Questa lettura è sembrata ancora oggi attuale e per questo motivo l’esposizione si pone anche come occasione per riflettere sul patrimonio culturale come terreno privilegiato per la definizione di una identità culturale dell’Europa.

L’organizzazione della mostra si è avvalsa del contributo dell’Azienda Speciale Palaexpo che ha gestito le Scuderie del Quirinale fino a settembre di questo anno e che aveva avviato i lavori preparatori per questa esposizione.

a cura di Valter Curzi, Carolina Brook e Claudio Parisi Presicce

 

Roma, Scuderie del Quirinale

16 dicembre 2016 – 12 marzo 2017

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