IL MERCANTE DI VENEZIA

La Stagione di Progetti 14-15 firmata dal direttore Antonio Calbi si addentra nell’universo shakespeariano portando sul palcoscenico del Teatro Argentina un capolavoro di straordinaria attualità e dal forte impatto etico, IL MERCANTE DI VENEZIA, diretto da Valerio Binasco e interpretato da Silvio Orlando nel ruolo di Shylock e dalla Popular Shakespeare Kompany, in scena dal 21 ottobre al 2 novembre.

 

Lo spettacolo si inserisce all’interno del progetto SHAKESPEARE ALLA NUOVA ITALIANA, l’articolato programma di attività e spettacoli che il Teatro di Roma dedica al bardo portando nelle sue sale 9 Shakespeare, tra cui 3 Amleto. Non solo teatro, ma anche cinema per indagare l’opera shakespeariana che ancora una volta valica il limite temporale per riflettere sul nostro presente. Infatti, venerdì 24 ottobre nella Sala Squarzina (ore 18), in collaborazione con il Festival Internazionale del Cinema di Roma, si terrà l’incontro pubblico con il regista indiano Vishal Bhardwaj che, in occasione dell’uscita del suo nuovo film ispirato all’Amleto dal titolo Haider, dialogherà insieme al direttore del Teatro di Roma Antonio Calbi, al critico teatrale Attilio Scarpellini, e ai registi Andrea Baracco e Veronica Cruciani, che hanno affrontato l’Amleto in due spettacoli di prosa. Il film, presentato al 19° Busan International Film Festival e accolto con grande successo di pubblico e critica, costituisce il terzo capitolo della trilogia shakespeariana di Bhardwaj, composta da Maqbool (2003) e Omkara (2006), che per l’occasione saranno proiettati lunedì 20 ottobre in Sala Squarzina (ingresso libero a partire dalle ore 16).

 

Nella messa in scena de Il mercante di Venezia di Valerio Binasco si indaga profondamente nelle categorie di bene e di male fino a rimescolarle: fondamentale diventa allora lo scontro tra una moltitudine di uguali – i cristiani di Antonio – e il singolo diverso – l’ebreo Shylock. Siamo a Venezia nel XVI secolo in una società dove il denaro muove il destino degli uomini, dove prestiti e investimenti azzardati hanno conseguenze imprevedibili. Bassanio, giovane gentiluomo veneziano, vorrebbe la mano di Porzia, ricca ereditiera di Belmonte. Per corteggiarla degnamente, chiede al suo carissimo amico Antonio, il mercante di Venezia, tremila ducati in prestito. Antonio non può prestargli il denaro poiché ha investito in traffici marittimi. Garantirà per lui Shylock, usuraio ebreo, che non sopporta lo stesso Antonio, poiché presta denaro gratuitamente, facendo abbassare il tasso d’interesse nella città. Nonostante ciò, Shylock accorda il prestito a Bassanio. L’ebreo però, in caso di mancato pagamento, vuole una libbra della carne di Antonio, richiesta che alla fine gli si rivolgerà contro.

«Del resto – commenta Binasco – il bene e il male si spostano di continuo nel corso della pièce. Ora Shylock è buono; ora è cattivo. Ora Antonio è il male; ora il bene. Una legge è ingiusta, e poi è giusta. Una musica brutta di giorno, diventa bella di notte. Dipende dalle circostanze. Questa è una verità moderna e inattaccabile. È la morale della favola. La sua verità. La verità di una favola che rivela che non c’è nessuna verità, da nessuna parte. Eppure la vita può essere lo stesso una festa. Anche se il giorno stenta ad apparire. E non è notte né giorno in questa fine di favola. È l’ora stramba del teatro, quando sorge una luna di carta, e il vento accarezza le foglie senza fare alcun rumore. Niente ci ferisce. Nemmeno la vita. Non c’è nulla di più lieve, al mondo, del nostro essere qui. Insieme. Uguali».

 

Il Mercante alla fine è una commedia. Tuttavia a leggerlo si prova anche un certo cupo disagio: «La terribile, umiliante, meschina sconfitta di Shylock –  continua Binasco – giusta o non giusta che sia, mi mette a disagio. Annuncio fin d’ora che starò dalla sua parte… Gli eroi di questa storia non sono degli eroi. Stanno in seconda e terza fila nella vita. La guardano dal tavolino di un bar. In apparenza sono dei ricchi sfaccendati che si divertono molto ad essere ricchi e sfaccendati, ben identificati col loro ‘clan’. Ma è solo apparenza. A ben vedere hanno delle inquietudini. Delle malinconie. Hanno dentro una spinta che li porta al gesto rischioso, all’avventura. Il fatto che siano sempre avventure condivise con gli amici fa di loro degli eroi un po’ paesani, creatori di aneddoti più che di leggende. La legge della loro vita è fare della vita un gioco fatuo».Orlando2

 

Con Silvio Orlando ritroviamo in scena attori che hanno partecipato alle regie shakespeariane di Binasco, come Andrea Di Casa, Fabrizio Contri, Milvia Marigliano, Nicola Pannelli. E poi: Fulvio Simone Luglio, Fulvio Pepe, Barbara Ronchi, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati. Elena Gigliotti sarà nel ruolo di Porzia, Sergio Romano in quello di Lancillotto, Andrea di Casa di Bassanio, mentre Nerissa è interpretata da Milvia Marigliano, Antonio da Nicola Pannelli.

 

 

 

Dal 21 ottobre al 2 novembre al Teatro Argentina di Roma

IL MERCANTE DI VENEZIA

di William Shakespeare

regia VALERIO BINASCO

con SILVIO ORLANDO

e la Popular Shakespeare Kompany

(in o.a.) Andrea Di Casa, Fabrizio Contri, Milvia Marigliano,

Simone Luglio, Elena Gigliotti, Nicola Pannelli, Fulvio Pepe,

Sergio Romano, Barbara Ronchi, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati

musiche originali Arturo Annecchino

scena Carlo de Marino luci Pasquale Mari costumi Sandra Cardini

 

Produzione Veronica Mona con Oblomov Films S.r.l. e Compagnia Enfi TeatroOrlando2

 

 

 

 

 

 

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