Il MARGUTTA: AL VIA “CORNUCOPIA”, 7 ARTISTI PER DESCRIVERE IL CIBO E IL PORNFOOD

A conclusione dell’anno dell’EXPO il ristorante Il Margutta vegetarian food & art, in via Margutta 118, a Roma, ha inaugurato una nuova mostra per raccontare tutti i contrasti del cibo, inteso come nutrizione e come abbondanza, piacere e condanna, tradizione e globalizzazione. Un’esposizione sull’alimentazione, quella privata ma anche quella più spettacolare, che si fa Arte, una mostra sull’Italia a tavola e sulla sempre più evidente moda di lasciarsi conquistare dai grandi piaceri dell’alimentazione, sino a divenire, talvolta,ossessione.

LA MOSTRA – È attorno a questi temi che si esprimono gli artisti in Cornucopia Obsession #foodporn, mostra che sarà visitabile gratuitamente sino al 10 febbraio presso il rinnovato spazio espositivo dello storico vegetariano di Roma. La mostra, curata da Francesca Barbi Marinetti e in collaborazione con la Galleria Federica Ghizzoni, nasce da un’idea di Francesca Barbi Marinetti e Tina Vannini.  Le opere sono di Francesco Bancheri, Sara Baxter, Daniele Carnovale, Marco Colletti, Laura Giardino, Shanti Ranchetti ed Elio Varuna. 

“Simbolo di abbondanza, fortuna e fertilità – spiega la curatrice Francesca Barbi Marinetti su un piano più profondo la cornucopia rappresenta sovranità, spiritualità e forza. Ed è bipolare in quanto penetrante e pungente (maschile), contenitrice e creativa (femminile). Ancora una volta un bene supremo può assumere le sembianze della tentazione eccitando abitudini comportamentali”.

IL PROGETTO – “E’ un progetto a cui tengo molto – afferma la titolare e coideatrice della mostra Tina Vannini – e volevo che questa esposizione concludesse l’anno in cui tanto si è parlato di alimentazione in Italia. Abbiamo voluto presentare i due aspetti contrapposti del cibo, quello classico rappresentato dalla “cornucopia”  che induce ad immaginare la bellezza, la ricchezza, il valore e il piacere, da contrapporre alle abitudini di oggi dove ogni pietanza non viene solo assaporata  e gustata ma divorata da “scatti” ossessivi  che esigono un cibo bello ed estetico, da condividere non più in una tavola conviviale allietata dagli odori, dalle risate e dai discorsi dei commensali, ma bensì dalla necessità, in un nanosecondo, di pubblicare e far vedere a migliaia di occhi  che cosa stai per “mordere” quasi come fosse un piacere forte e peccaminoso, che non può più essere intimo. Ogni opera mi ha entusiasmata divertita e affascinata, sono  sicura che succederà anche a voi”.

GLI ARTISTI – Francesco Bancheri propone primi piani ravvicinati di fiori e cibo, in un’immersione olfattiva e visiva attraverso collage di buste e ritagli di giornali. In Daniele Carnovale il consumo del cibo è rapportato all’immagine femminile in soluzioni di equilibrata eleganza e ironia, con alimenti e bevande diverse a cui ogni opera è singolarmente ispirata.

Con L’Ile des Charmes II Marco Colletti presenta dolci balocchi dai colori squillanti,in netto contrasto con lo sfondo ombroso, che strizzano l’occhio alla nostra dimensione infantile.L’opulenza di un mondo sazio d’ogni cosa ritorna negli accostamenti surreali di Elio Varuna: è ilTuty il marchio d’artista onnipresente nelle opere di Varuna, un esserino rosso simile ad una macchia con bocca, denti ed arti.

È l’icona pop per eccellenza, il barattolo,a qualificare per Sara Baxter i supereroi. Il faro è qui puntato sulla tendenza al consumo di merci che rendono “iper”. Sono piselli, invece, quelli tatuati sulla pelle della bad-girldi Laura Giardino che ironizza sulla seduzione oscura e perversa femminile. Le pin-up di Shanti Ranchetti, infine, esasperano il rapporto tra appetito sessuale e gastronomico, prigioniere di uno stereotipo in apparenza seduttivo ma fondamentalmente dolce-amaro.

PHITOSOPHIA di Elio Varuna

 

Le opere di Francesco Bancheri, Sara Baxter, Daniele Carnovale, Marco Colletti, Laura Giardino, Shanti Ranchetti ed Elio Varuna provocano, giocano e stemperano in stile pop e surrealista tali temi hot & cool

 

Salvo Cagnazzo

Giornalista e Ufficio Stampa
       stampa@uozzart.com 

 

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