AMORI DALLA CENERE

Dopo essere stata ospitata alla Biblioteca della Camera dei Deputati e alla Biblioteca Palatina di Parma, la mostra fotografica “Amori dalla Cenere” dell’artista parmigiana Caterina Orzi inaugura, in una forma rinnovata, a Pistoia, venerdì 24 marzo alle ore 17, alla Biblioteca San Giorgio (Via S. Pertini), e rimarrà aperta al pubblico sino al 15 aprile, realizzata da Comune di Pistoia, Pistoia Toscana Capitale Italiana della Cultura 2017, in collaborazione con il Coordinamento Donne dello SPI-CGIL di Pistoia e la Fondazione Valore Lavoro Pistoia. L’iniziativa è inserita nel progetto “Marzo è Donna” organizzata dal Comune di Pistoia.

Per l’occasione si terrà un incontro di presentazione della mostra e di riflessione sulla violenza alle donne, per sensibilizzare a questo tema così delicato e di scottante attualità.

Dopo il saluto dell’assessora alla cultura Elena Becheri, seguiranno gli interventi di Chiara Mazzeo, avvocato e presidente della Commissione Pari Opportunità, Annamaria Celesti, medico e consigliere comunale, Carla Breschi, medico e consigliere comunale, Caterina Orzi, artista fotografa, Mina Barbato, responsabile Coordinamento Donne Spi/Cgil Pistoia. Coordina la giornalista Gaia Angeli.

L’incontro sarà arricchito da una lettura di poesie di Carla Breschi, a cura di Franco Checchi e Carla Breschi.

“Amori dalla Cenere” racconta con una sequenza di immagini poetiche la rinascita dopo esperienze di violenza subita. La mostra si compone di 36 immagini fotografiche accompagnate da testi poetici dell’artista per far riflettere su ciò che lede la dignità delle donne e dare un messaggio di armonia ritrovata.

Riscatto e rinascita: Caterina Orzi, da tempo impegnata su questi temi, offre attraverso le sue fotografie una possibilità per raccontare, con la rappresentazione di elementi naturali raccolti dalla quotidianità e posizionati sulla pelle, un percorso interiore che ogni donna può intraprendere per ritrovare un’armonia perduta.

<<Emozione profonda – scrive Caterina Orzi – è appoggiare un elemento naturale al corpo e mettere a fuoco la pelle viva. L’oggetto col suo movimento rivela la vena che pulsa, scandisce il tempo, gli attimi di vita. Il corpo diventa piano sensibile della realtà, l’oggetto come natura morta diventa indagine sul particolare della pelle>>.

<<Queste immagini di Caterina Orzi – scrive Stefania Provinciali, critica d’arte – sembrano indicare l’incontro ideale tra natura e sentimento umano, tra crescita ed intelletto. C’è un mezzo che si integra con un modus operandi, c’è l’occhio tecnologico e l’occhio umano che si misurano nella ricerca di uno scambio necessario. Perchè la fotografia è come la pittura, fatta

di colore e sfumature; colori che possono essere quelli dell’arcobaleno, puri, assoluti oppure rappresentare le infinite varianti che vanno dal bianco al nero…dal bianco che tutti li contiene al nero che li assorbe.
Dentro ogni colore il percorso della vita che si tinge secondo le intenzioni, gli affetti, le emozioni, i dubbi, le certezze. Il fiore, il colore, sono in questo diario <voce> femminile che si fa narrante, di nascite e morti, violenza e bellezza, coraggio e passione. La macchina fotografica fissa i passaggi della luce sul corpo dove il fiore si posa e va oltre. Come il pensiero. Il cammino è tracciato. La luce muta col mutare del giorno, delle ore ed insieme col mutare dei pensieri. E’ una scelta visiva e formale, tutta mirata a cogliere, attraverso quel filtro, i significati del percorso e i suoi colori. La luce delinea una grafia non più sottesa ma sicura mentre il giorno <cammina> così come gli effetti della luce, colto con mano sicura attraverso l’obiettivo di una Canon Eos 1000, macchina leggera e intuitiva come lo scatto dell’artista fotografa. C’è di che riflettere sui significati del mezzo per narrare storie di intensa umanità e sui significati stessi del pensiero e dell’occhio che lo piegano al proprio volere per comporre quel racconto visivo ed ideale insieme: un <canto di donna> che vuol essere guardato ed ascoltato>>.

Negli anni il lavoro artistico di Caterina Orzi si è sempre più rivolto verso i temi sociali. Acquisendo esperienza e ascoltando la cronaca, ha sentito sempre più forte il bisogno di cercare risposte ad un tema presente in tutto il mondo: la violenza verso le donne. Con la pubblicazione “RicAmo” (2004) su ispirazione di un testo poetico di Dacia Maraini. Nel 2007 ha pubblicato “Donne&Donne” con la collaborazione di Coopi, Cooperazione Internazionale, avvicinandosi alle donne della Sierra Leone durante la guerra dei diamanti e con i loro volti ha creato storie di riscatto, con colori e collage. Nel 2010 “Le cose non dette”: con il linguaggio del corpo femminile ed immagini decorate a tecnica mista, ha dato voce a concetti femminili nascosti. Degli anni successivi sono gli autoscatti “Sulla mia pelle”, “Cronaca”, “Amori Senza” che interpretano la tematica sulla violenza contro le donne cogliendo elementi presi dalla natura, quasi tutti fiori posati delicatamente sulla pelle, quasi una carezza, riscatto da esperienze dolorose. Nel novembre 2014 “Amori dalla Cenere” ospitata alla Biblioteca della Camera dei Deputati con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Lampedusa e Linosa, evento promosso dalla Fondazione Nilde Iotti e nel 2016 alla Biblioteca Palatina di Parma alla presenza della vicepresidente della Camera on. Marina Sereni.

Le iniziative sono state tutte supportate dagli enti pubblici, Comune e Provincia di Parma, Regione Emilia – Romagna, per il loro significato civile e non solo artistico.

Nel 2016 a Caterina Orzi viene conferito il Premio “San Giacomo d’oro” per l’impegno sociale in campo artistico.

 

24 marzo – 15 aprile 2017

Biblioteca San Giorgio

[Via S. Pertini – Pistoia]

AMORI DALLA CENERE

Mostra fotografica di Caterina Orzi

Inaugurazione venerdì 24 marzo ore 17

INFO

Ingresso gratuito.

La mostra rimarrà aperta al pubblico nei seguenti orari: lunedì 14.00-19.00 dal martedì al sabato 9.00-19.00.

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