Al teatro Petrolini dall’3 all’8 ottobre “Scusate l’attesa” della Compagnia dei Ciarlatani

“Caro Adinolfi, sono omosessuale e incinta ma voglio esistere”

“Quante sono quelle che decidono di abortire in attesa del momento migliore che tanto mai arriverà, finendo così per odiare sé stesse. Avrei piacere di conoscerla per parlare dal vivo con lei e magari farmi aiutare nella mia scelta”. A scrivere queste parole è Patrizia, una donna in carriera e il destinatario è l’onorevole Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.

Un altro invito è rivolto al deputato Mario Adinolfi da Valentina, omosessuale: “Cosa succede quando una persona il cui sommo desiderio è di essere libera, non ne ha il diritto? Semplice, smette di esistere. Stiamo marciando verso il futuro o stiamo marcendo verso il passato?”.

Patrizia e Valentina, insieme con Giovanna e Francesca, rappresentano un “universo personalissimo” legato alla maternità. Quattro donne che si incontrano nella sala d’attesa di uno studio ginecologico e si confrontano su tematiche forti, importanti, legate alla gravidanza, alla condizione sociale, a quella lavorativa e lo fanno attraverso un dialogo che mette in luce aspetti sociologici e culturali con cui oggi è necessario fare i conti prima di assumersi la responsabilità di scelte importanti come quella di diventare mamma.

Quattro personaggi che andranno in scena dal 3 all’8 ottobre al Teatro Petrolini di Roma con uno spettacolo dal titolo “Scusate l’attesa” prodotto dalla Compagnia dei Ciarlatani.

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