ANDREA IACOMINI: L’impegno dell’UNICEF.Salvaguardare l’innocenza dei bambini

unicef1Mahatma Ghandi affermava: “serenità è quando ciò che dici, ciò che pensi, ciò che fai, sono in perfetta armonia”. Una frase che stride perfettamente con la cronaca di tutti i giorni; 26.000 bambini muoiono ogni giorno prima di avere raggiunto i cinque anni di età e 19.000 di loro perdono la vita per cause prevenibili e malattie facilmente curabili. Questi dati giungono dall’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, che ha come mandato quello di tutelare e promuovere i diritti dei bambini in tutto il mondo con l’obiettivo di contribuire al miglioramento di vita dei più bisognosi e sfortunati. Il Comitato italiano, nato nel 1974, svolge da anni un intensissimo lavoro di advocacy e raccolta fondi, collaborando sia con le istituzioni che con la società civile.
Dietro l’acronimo di United Nations International Children’s Emergency Fund, si cela il lavoro di persone che hanno dedicato la loro vita a questa nobile causa di difesa dei diritti dei bambini ovunque essi si trovino. Questa missione, intesa come impegno più che a denunciare a raccontare lo sforzo della loro attività è la filosofia e la politica del giovane ed intraprendente giornalista Andrea Iacomini. Laureato in Scienze Politiche alla LUISS, dopo varie collaborazioni professionali ha lavorato presso l’Osservatorio delle Regioni per la Cooperazione allo Sviluppo e nel 2007 ha pubblicato il libro “Buona Strada.
Attivista politico nel passato, attualmente, Portavoce dell’UNICEF Italia, è impegnato su più fronti, tutti però con un unico denominatore comune: una vita migliore per i bambini meno fortunati e una forte determinazione a “dare voce ai bambini invisibili di cui nessuno parla, perché un dovere di un bravo giornalista è di dare la notizia senza celarla, cercando di prendere per mano ogni singolo innocente e portalo all’attenzione di tutti.
Andrea Iacomini ribasce poi il ruolo fondamentale che ricoprono i media nel raccontare il lavoro delle Agenzie Umanitarie. “Un bravo giornalista deve raccontare le storie, i fatti, poiché raccontare è il modo migliore per far capire, per arrivare al cuore delle persone e lo si deve fare dando soprattutto voce ai protagonisti delle storie, a chi le vive sulla propria pelle”.
Attivista da quando aveva 18 anni, segretario dei Giovani Popolari di Roma delle DC, Andrea Iacomini sposa queste Campagne perché riflettono il suo essere uomo, padre e giornalista, lavorare in un’Organizzazione Non Profit vuole dire abbracciare una missione, vuole dire cancellare quei dati che vedono morire bambini, vedono 200 milioni di bambini soffrire di malnutrizione e 40 milioni di malnutrizione acuta. Il suo lavoro, come anche sottolineava Nelson Mandela è di portare più istruzione, più cultura, più uguaglianza, più semplicità e regalarsi una vita migliore.
Andrea Iacomini si auspica un mondo diverso dove a primeggiare ci sia un sorriso di un bambino, un sorriso della spensieratezza, della serenità, della voglia di fare e di andare avanti, un sorriso che oggi deve destare le coscienze, deve fare riflettere sul nostro presente banalmente consumista e deve essere un sorriso che faccia davvero sorridere tutti.

 

Manuela Pacelli e Barbara Gallo

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