Feste Barocche ‘Per inciso’ a Palazzo Braschi Dal 1 aprile al 26 luglio

Una vera e propria operazione culturale per la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e architettonico barocco della città e del territorio, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo  – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

Nella Capitale la primavera-estate parla il linguaggio estetico del Barocco.

 

 

La mostra diffonde le immagini di quei tripudi di folla e di colore, stampe in bianco e nero che non toglievano nulla alla ricchezza dei toni della festa né al suo clamore, perché nel minimo dettaglio inciso dall’artista, nel nero del solco scavato nella lastra e inchiostrato ad arte, scorreva tutta l’euforia della festa, si ritrovava lo spirito del luogo e degli accadimenti; forse perfino il suono, tanta era la grazia nel riprodurre i gesti e le sembianze della folla e la bellezza di una stoffa appesa a una finestra in segno di allegria e di omaggio ai passanti.

 

 

Incisioni realizzate dagli artisti dell’epoca, con le quali si immortalavano avvenimenti storici, cerimonie ed eventi, come il Carnevale lungo il Corso. Il percorso espositivo si snoda in cinque sezioni che illustrano i temi principali delle occasioni di festa a Roma nel Seicento.

 

Cavalcate e possessi: cerimonie pubbliche legate all’elezione del nuovo pontefice che prendeva possesso della Basilica di San Giovanni in Laterano attraversando la città a cavallo lungo il percorso che da San Pietro passava per il Campidoglio, il Foro Romano e il Colosseo, secondo un’antica usanza praticata tutt’ora dai pontefici neoeletti.

 

Cortei e apparati funebri: la manifestazione prende forma in occasione della morte. Ad esempio quella del Papa si configura come un grandioso evento pubblico per la città. Anche la morte di altre personalità importanti comporta la costruzione di scenografici catafalchi nelle chiese, progettati da illustri artisti come Gian Lorenzo Bernini.

 

Carnevale e Quarantore: sottolinea il forte legame tra religiosità e spettacolo a Roma in occasione dell’evento profano più seguito dal popolo in quanto momento di sfogo. Accanto alla Giostra del Saracino a Piazza Navona il contraltare religioso della cerimonia delle Quarantore ossia l’esposizione del Santissimo Sacramento nelle chiese durante il carnevale. Silenzio e rumore contrapposti al rumore incessante delle strade in festa.

 

Feste religiose: ci mostra una città trasformata in un set cinematografico. Piazze, fontane, palazzi storici fanno da quinte prospettiche per apparati di grande effetto. Pensati da architetti e pittori per stupire il pubblico. Canti e litanie si intrecciano con colori e forme di una scena urabana abbellita per l’occasione.

 

 

Il percorso si chiude con la sezione Altre occasioni di festa raccontando la Roma seicentesca come teatro della storia. Ogni avvenimento storico di rilievo si trasforma in un evento di portata mondiale, trovando nella città eterna il contesto migliore per diffondere il suo messaggio.

 

Molti furono gli artisti, italiani e stranieri che vissero a Roma, centro culturale del mondo nel Seicento. Al percorso espositivo sono collegati altri itinerari esclusivi, tour tematici, visite speciali, mostre di approfondimento, giornate di studio e concerti.

 

A corollario della mostra sono in programma tre lezioni teorico-pratiche sulla tecnica dell’acquaforte e tre concerti domenicali di musica barocca. Obiettivo, avvicinare il pubblico alla bellezza dell’arte barocca, partendo dalla percezione visiva del segno inciso e da quella sonora della musica del tempo.

 

Anna Germano111111

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