Antoniazzo Romano. Pictor Urbis. Il Rinascimento romano

zTalmente straordinaria e innovativa è stata la stagione rinascimentale in Italia, che spesso può accadere che alcuni suoi protagonisti vengano obliati perché tale e tanta è la ricchezza di quel periodo da inghiottire l’opera straordinaria di artisti che, in qualsiasi altro contesto storico o geografico sarebbero considerati dei maestri, ma che invece sono relegati qui al ruolo di “minori”. Uno di questi è Antonio Aquili, detto Antoniazzo Romano, straordinario interprete del Rinascimento, attivo a Roma e dintorni per quasi cinquant’anni, fino al primo decennio del ‘500. A lui rende omaggio (e forse anche giustizia) la mostra allestita nelle sale di Palazzo Barberini, a Roma, che analizza il contesto storico in cui si colloca la produzione del maestro romano e racconta le svolte che prese la sua lunga carriera artistica nel corso degli anni. Una cinquantina le opere in mostra (polittici, grandi pale, piccoli dipinti devozionali, tavole fondo oro, e un ciclo di affreschi staccati, insieme a opere di confronto), accompagnate da testimonianze documentali e testi dell’epoca che trasportano il visitatore nel Rinascimento “quotidiano” del maestro romano e della sua nutrita e prolifica bottega. Inoltre i documenti, provenienti dall’Archivio di Stato di Roma, offrono la possibilità di andare oltre l’Antoniazzo artista, scoprendo l’impegno civico dell’uomo nella società del suo tempo. Il viaggio passa attraverso le immagini sacre, ispirate dalle icone medievali e aggiornate al gusto rinascimentale, che resero celebre l’artista presso il pubblico romano. Straordinarie le pale d’altare, tra tutte l’ancona di Montefalco, originariamente collocata nella chiesa di Santa Maria del Popolo e l’Annunciazione di Santa Maria sopra Minerva, realizzata per l’anno giubilare 1500, con la quale il pittore disse addio al suo pubblico in prossimità della sua morte che avvenne nel 1508. A completare il percorso, poi, un itinerario alla scoperta della pittura dell’artista romano presente in molti edifici storici di Roma; egli infatti era imprenditore di una bottega operosa e affollata, e fu chiamato spesso a decorare gli edifici sacri più importanti della città. Si parte dalla Basilica dei Santi XII Apostoli, all’interno della quale è stata riscoperta la decorazione absidale della cappella del cardinal Bessarione con il Miracolo di San Michele Arcangelo. All’interno del Pantheon è conservata l’Annunciazione, con la Madonna in ginocchio su uno sgabello, l’arcangelo che le porge il giglio e, a lato, Dio benedicente. In San Pietro in Montorio si trovano l’affresco di Sant’Anna Matterza, del Redentore benedicente sulla calotta absidale, e dei profeti Davide e Salomone ai lati dello stemma della corona spagnola. Un’altra Annunciazione è presente nella Chiesa di Sant’Onofrio. Ancora, dalla bottega di Antoniazzo, l’affresco rappresentante la Madonna e i Santi Crescenza e Modesto, insieme a san Sebastiano, santa Margherita e san Vito rispettivamente ospitati nella lunetta e nella parete spora l’altare della chiesa di Santa Maria Maggiore in San Vito. Nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme si può ammirare, nel catino absidale, L’invenzione della Vera Croce. Infine, la Basilica di San Giovanni in Laterano ospita nel ciborio trecentesco dell’altare maggiore diverse rappresentazioni di Antoniazzo: la Crocifissione e i santi Jacopo, Paolo, Pietro e Andrea; nel lato verso il presbiterio la Madonna con il Bambino adorata da un cardinale, tra i santi Lorenzo, Giovanni Battista, Stefano e Giovanni Evangelista; nei laterali l’Annunciazione, l’Incoronazione della Vergine e i santi Caterina e Antonio, Cristo Buon Pastore e i santi Gregorio, Agostino, Girolamo e Ambrogio. Dunque, ammirazione e interesse intorno ad una figura meno conosciuta, ma certo non minore, del nostro Rinascimento, tutto ciò grazie a questa straordinaria mostra.

Box informazioni:

Antoniazzo Romano. Pictor Urbis

Roma – Palazzo Barberini   Via delle Quattro Fontane, 13

dal 1 novembre 2103 al 2 febbraio 2014

info:   tel. 06 4814591

            sspsae-rm.gnaa@beniculturali.it

Patrizio Pitzalis

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