Il Reale Vermouth di Torino


In provincia di Torino, e più precisamente nel Chierese, da pochi mesi si trova sul mercato un nuovo prodotto legato alla tradizione piemontese e nello specifico alla tradizione torinese: IL REALE Vermouth di Torino. Il Vermouth di Torino è conosciuto nel mondo per la tradizione e la storicità della sua produzione. La sua fama è indissolubilmente legata al Piemonte ed a Torino.
Elegante, esclusivo, raffinato, il Reale è il passato, Regale e Aristocratico, che ritorna presente.  Pregiati vini del territorio piemontese sapientemente uniti a una selezione di erbe antiche e spezie esotiche, trasformano la degustazione di questo particolare vermouth in un percorso sensoriale unico, in un’esperienza molto appagante. Il Reale racchiude infatti nel colore, nell’aroma e nel sapore, tutta l’atmosfera, il paesaggio e la tradizione alla base della sua produzione.  Da ricette antichissime con più di due secoli di storia, si arriva ad un prodotto che ricorda “l’antico” riproposto in chiave moderna. La costante ricerca botanica, la rievocazione di piante officinali, la trentennale esperienza di Mastro Alfre, maturata in una prestigiosa Azienda che dal 1888 è leader nel settore degli estratti e degli infusi, hanno prodotto il Reale, saldamente ancorato al passato ma fortemente ispirato all’innovazione.

IL REALE ROSSO: Speciale per il suo colore ambrato, il suo profumo intenso, il suo sapore inconfondibile di assenzio, cannella, china, rabarbaro, con lievi note di quassio e zedoaria, antiche erbe con un carattere deciso che unite ad una leggera particolare nota maschile, rendono Il Reale Rosso giustamente speciale, raffinato e unico al palato tanto da essere considerato l’aperitivo italiano per eccellenza.

IL REALE BIANCO: Di notevole interesse Il Reale Bianco, pensato per soddisfare i palati che ricercano la freschezza attraverso le note di coriandolo, cardamomo, ireos, macis, la sensibilità nell’armonia delle erbe mediterranee e la storicità delle 3 Artemisie: assenzio gentile, pontico e romano, componenti essenziali insieme alle note di moscato per ricreare un prodotto così tanto unico.
Il Reale è un omaggio ad un membro della Famiglia Savoia, il Principe Serge di Jugoslavia, sposato con l’avvocato torinese Eleonora Rajneri, figlio della Principessa Maria Pia di Savoia e del Principe Alessandro Karageorgevic di Jugoslavia, nonché nipote di Umberto II di Savoia, ultimo Re d’Italia.  Il suo profondo attaccamento a Torino e alle Terre Piemontesi, in cui tutto ebbe origine dal lontano1563, ha permesso di fregiarsi del suo stemma così ben visibile nelle nostre etichette.

 

LA STORIA DEL VERMOUTH

Era la fine del 1700 quando, in una bottega di liquori all’angolo tra Piazza della Fiera e Via della Palma, un giovane commesso inventò la ricetta di un vino moscato aromatizzato con china, erbe e spezie. La squisita bevanda da lui inventata era il “vermouth”, dal termine tedesco “wermuth”, che significa assenzio. I Torinesi si affezionarono così tanto al suo aroma speziato che la bottega di Piazza della Fiera, oggi Piazza Castello, per oltre un secolo fu il luogo d’incontro dell’aristocrazia cittadina, che qui si dava appuntamento per l’aperitivo “vermouth”.  Nel secondo decennio del 1800 aprirono nel centro di Torino due botteghe e in breve in città si sviluppò una tradizione di vermuttieri. Intorno al tradizionale aperitivo torinese fiorirono molte leggende: quella secondo cui  un giorno  Vittorio Emanuele II di  Savoia, primo Re d’Italia ricevette una cassetta di bottiglie  di  vermouth e nel sorseggiare il prezioso liquore disse di apprezzare quella nota di amaro che distingueva il vermouth dalle bevande simili.  Nacque così il “Vermouth”, che in breve sarebbe diventato l’aperitivo ufficiale di corte e di tutta l’aristocrazia sabauda. Anche nonno Umberto II, così nei ricordi di Serge di Jugoslavia, apprezzava questa bevanda tanto buona e particolare e che così tanto rievocava in lui i bei ricordi del periodo torinese. Si è da pochi giorni conclusa la manifestazione “il Festival della Barbera” che ogni anno si svolge a Costigliole d’Asti. Il Vermouth Il Reale era presente alla Cantina dei Vini insieme a etichette di vino eccellenti del nostro territorio. Il Vermouth Il Reale Rosso e il Vermouth Il Reale Bianco ha avuto notevole successo e suscitato molto interesse soprattutto tra gli esperti del settore che hanno avuto modo di apprezzare sia il prodotto sia il packaging. Sono appena rientrati dalla 22esima edizione del Salone Monte-Carlo Gastronomie in cui hanno presentato e fatto degustare a livello internazionale Il Reale Rosso e Il Reale Bianco in un contesto enogastronomico di notevole importanza.  In questa occasione particolare sono stati partner con l’azienda vinicola “CarlindePaolo” di San Damiano d’Asti che tra i suoi vini eccellenti, che fornisce il vino “Regina di Fiori”, alla base del Vermouth.
“Non possiamo che essere soddisfatti di questi primi mesi in cui il nostro prodotto si trova sul mercato e la cui risposta da parte degli addetti ai lavori è molto positiva. Abbiamo in programma entro fine anno un vermouth Il Reale Rosso Superiore e ad inizio 2018 un particolare Gin che rafforzerebbe così il ventaglio che potremmo offrire ai palati più esigenti e alla ricerca di novità”.

 

Box informazioni

IL REALE S.R.L.

Via Vittorio Emanuele II, 41 Chieri (To)

Info+39 011 6992650 – mobile+39 335 5213144

Email: info@ilrealesrl.com

Facebook: vermouthilreale

www.vermouthilreale.com (in costruzione)

 

Mastro Alfre

L’aromatiere: il musicista che ha composto le note aromatiche del vermouth Il Reale Rosso e Il Reale Bianco

La sua professione è molto particolare qual è la definizione corretta e in cosa consiste esattamente?
Sì è vero, è una professione molto rara, oserei dire che la maggior parte delle persone purtroppo non conosce questa bellissima professione. Se vogliamo dare un nome alla figura professionale la definirei “l’aromatiere”. Ma in realtà la normativa degli aromi racchiude diverse mansioni, legate alle fasi di lavorazione delle erbe e dei distillati, quali la macerazione, la macinazione, la distillazione, ecc. Inoltre, include alcune attività specifiche, come le analisi di laboratorio e le attività di ricerca e sviluppo


Qual è stato il suo percorso formativo e professionale?

Come ogni professione, anche quella dell’aromatiere richiede nelle fasi iniziali l’affiancamento di un esperto ed è chiaro che ci vuole tempo per apprendere le nozioni teoriche e le tecniche necessarie per essere in grado di creare prodotti. Questo significa che occorre affrontare un tirocinio particolarmente lungo.

 

 

In quali ambiti e settori si può applicare questo tipo di professionalità, oltre a quello dei liquori?

L’utilizzo e l’armonizzazione degli aromi attualmente si può applicare in svariati campi, dal settore dolciario a quello degli alimenti in senso lato (dolci o salati che siano), così come in ambito farmaceutico e cosmetico.

 

Quale percorso formativo porta oggi a questo tipo di specializzazione? 

Purtroppo, ad oggi non esistono percorsi formativi specifici per arrivare ad una specializzazione da aromatiere. Al di là della parte teorica, che poggia sulla base di nozioni di chimica e di biologia, occorre una propria e vera formazione pratica sul campo e solo attraverso gli stage in azienda e l’esercizio si può completare la formazione.

 

Immagino che si tratti di un mestiere molto antico: come si è evoluta questa figura professionale nel tempo e con le nuove tecnologie?

Si potrebbe partire addirittura dalla preistoria! Ma per accorciare i tempi partiamo dal 1888, quando nascono le prime aziende di aromi. Ancora oggi si trovano i vecchi alambicchi in rame, alcuni perfettamente funzionanti, e ad essi sono associate alcune particolari tecniche di lavorazione. Purtroppo, queste tecniche si stanno perdendo per lasciare spazio a nuovi macchinari e a nuove tecnologie, che inevitabilmente vanno a sostituire le tecniche del passato, con tutto il loro fascino…Mastro Alfre cerca ancora di mantenere alcune vecchie tecniche di lavoro affiancandosi alle nuove tecnologie di cui non si può fare a meno: distillazione sotto vuoto o molecolare, torchiature con metodi più veloci, accostamenti ad olio dinamico ecc. Il mio sogno rimane quello di poter un giorno tramandare tutta questa mia conoscenza a giovani volenterosi e appassionati, per avvicinarli nel modo più giusto a questo antico e meraviglioso mestiere. E chissà che un giorno io non possa effettivamente insegnarlo…

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