LA SPOSA E I SUOI CARNEFICI

LA SPOSA E I SUOI CARNEFICI è Opera e Prosa: protagoniste tre delle eroine più famose e amate del teatro di tutti i tempi, Giulietta Capuleti, Lucia di Lammermoor e Desdemona, emblemi dell’essere femminile assoggettato a una cultura patriarcale violenta, accomunate dall’essere spose e vittime innocenti rispettivamente di padre, fratello e marito, divenuti spietati carnefici.

Uno spettacolo originalissimo, che si fa forte di due grandissimi talenti dell’Arte del Teatro, che percorrono un sentiero mai battuto prima. Lo splendido scenario di Volterra e del suo storico Teatro Romano, dotato d’acustica sublime, fanno da cornice amplificando atmosfera e emozione.

La sfida è quella di far duettare una grande interprete dell’Opera – che si cimenterà anche in duetti recitati – con un grande interprete della Prosa, accompagnati al pianoforte da Laura Pasqualetti, altra star del cast.

Tre eroine rivivranno in brani scelti da: “I Capuleti e I Montecchi” di Bellini e “Roméo et Juliette” di Gounod; “Lucia di Lammermoor” di Donizetti e ”Otello di Verdi” e la grande Patrizia Ciofi ne eseguirà i brani più celebri e virtuosistici, debuttando in assoluto nella parte di Desdemona dall’Otello di Verdi. Un evento nell’evento.

Il fine dello spettacolo è anche quello di mettere in risalto la valenza poetica dei

libretti delle opere suddette, spesso dimenticati e mai prima d’ora “declamati” da un fine dicitore. Dunque Romani, Barbier, Carré, Cammarano e Boito, si affiancheranno a Shakespeare e Scott e, per la prima volta, “parleranno” con la voce di Simone Migliorini.

Note di Regia

Da tempo cercavo di capire come poter contaminare l’Otello di Shakespeare con l’Otello di Boito e Verdi e perché no, con l’Otello di Rossini. Un pensiero che mi porto dentro da molti anni.

Tutto è nato per caso, quando ho incontrato una stella della lirica mondiale: Patrizia Ciofi. Parlando di cose fatte e cose da fare, ci siamo intrigati su questa idea di contaminare la lirica con la prosa e viceversa..ma proprio ci siamo intestarditi a realizzare un recital innanzitutto che avesse una tematica ben precisa e che poi si dipanasse tra arie cantate e brani recitati.

Così a Natalia di Bartolo critica musicale, da sempre collaboratrice del Festival Internazionale, è venuta l’idea de LA SPOSA e I SUOI CARNEFICI ovvero riunire le tre più importanti eroine del teatro e della letteratura tradotte in Opera, vittime chi del Padre, chi del Fratello, chi del Marito. Stiamo parlando di Giulietta, Lucia di Lammermoor e Desdemona.

Patrizia Ciofi nei panni delle tre protagoniste si cimenterà tra l’altro in prima assoluta con Desdemona che nella sua stellare carriera non ha mai cantato, io invece impersonerò i rispettivi carnefici ma anche alcuni altri personaggi maschili che aiutino a capire lo sviluppo della trama scegliendo i brani più simbolici e funzionali alla sintesi.

Non è stato un lavoro semplice, non è un recital di arie o un recital di prosa ma quasi uno spettacolo perché i brani interagiscono tra di loro, non sono staccati, come se facessimo ognun per sé..ma abbiamo cercato di dare uno sviluppo drammatico alle tre Opere e un’intersezione tra le voci che deve tener conto dei cambi di atmosfera, delle difficoltà tecniche espressive del canto ma anche del recitato, dei fiati, delle musiche dei tempi delle partiture di tutta una serie di accorgimenti di tecnica artistica che alla fine hanno reso uno spettacolo che avrebbe dovuto essere un divertissement estivo in un vero e proprio estenuante lavoro.

Per me la grande difficoltà sarà anche quella di riuscire a mantenere recitativamente il grande pathos che solo il canto riesce a infondere nel pubblico, e la difficoltà è riuscire a interpretare alcuni brani che i librettisti hanno scritto per il canto e non certo per la recitazione. Vero è che la tradizione italiana del recitare in versi, molto in voga nell’ottocento e ormai dimenticata, pochi ricordano autori come Carlo Marenco o Pietro Cossa, Alfieri, o Cammarano. Il teatro nasce da una tradizione versificata, fin dagli albori dai tragici greci a shakespeare, versi che nelle traduzioni abbiamo eliminato sempre di più per rincorrere un verismo, prima, un naturalismo e un neorealismo poi.

Forse oggi più che mai potrebbe esserci la necessità di provare a ripristinare il verso. Anche Eliot sosteneva che il mezzo più naturale per la poesia fosse il teatro.

Una bella sfida, ma è anche questo il bello, mettersi sempre di fronte a nuove sfide, senza presunzione naturalmente, ma con stupor voglia di sperimentarsi e sperimentare accettare nuove sfide.

Devo dire che tra Patrizia Ciofi e me è nata subito un’empatia umana e artistica per cui anche il duro lavoro è di fatto stato un piacere oltre che, per me, un grande onore poter lavorare al suo fianco. Spero che il pubblico si diverta e si emozioni come lo abbiamo fatto noi. Al pianoforte ci accompagnerà in quest’avventura Laura Pasqualetti una pianista d’eccezione già collaboratrice del maestro Riccardo Muti.

Vorremmo con questo spettacolo di chiusura della XV edizione del Festival Internazionale evidenziare ancora la necessità e l’opportunità del recupero delle gradinate della cavea affinché il teatro romano e il festival possano diventare motore produttivo ed economico della città e del territorio.

Patrizia Ciofi, soprano di fama mondiale, è una dei grandi ospiti della XV edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra e chiuderà la rassegna 2017 con questo spettacolo inedito, in prima assoluta, realizzato per lei e per Simone Migliorini da Natalia Di Bartolo.

Informazioni Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it Ufficio Stampa D&C Communication 347 2101290 – 338 4030991

 

 

LA SPOSA E I SUOI CARNEFICI

Teatro Romano di Volterra

8 Agosto h 21,30

Con Patrizia Ciofi e Simone Migliorini

Al piano Laura Pasqualetti

Testi selezionati da Natalia Di Bartolo

Regia Simone Migliorini

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