BARBARIE BARBARIE BARBARIE

La biblioteca comunale inaugurata quattro-cinque anni fa non svolge le proprie funzioni: continuamente chiusa, abbandonata: non la rinvieni nemmeno sul sito ufficiale del Comune: il fatto stesso che sia stata instaurata con incredibile e imperdonabile ritardo, sicuramente l’ultima in provincia, la dice lunga sulla sua volontà di acculturamento ma soprattutto sulla idea che le istituzioni comunali hanno di una biblioteca!

A Isola del Liri si direbbe, stando a tale realtà, che la biblioteca, cicè lo studio e la ricerca, non valgano una abbondante gettata di cemento o di bitume! E si ignora che mancando tale requisito, in verità le differenze col cane e col gatto si riducono a ben poco, nella sostanza.

La Cascata del Valcatoio o delle cascatelle o obliqua, sin dalle ultime decadi del 1700 e per anni ed anni è stata oggetto delle opere pittoriche di grandi artisti sia europei sia napoletani che si sobbarcavano ai lunghi viaggi dell’epoca per raggiungere Isola del Liri e ritrarla, assieme a quella Verticale: spettacoli unici in Europa, due maestose cascate nel centro di una città! A tal proposito si capisce e si vede perché si chiama ‘Isola del Liri’: le acque che scendevano dalla cascata del Valcatoio e da quella Verticale nel loro percorso prima di incontrarsi e confluire a qualche centinaio di metri più a valle, formavano una vera e propria isola, il fulcro antico ed autentico della città: un vero ed autentico gioiello: si vada a vedere a cosa sono stati in-capaci di ridurlo: nulla, tutto a lume di naso e di arrembaggio, all’arbitrio del singolo o dell’impiegato dell’ufficio tecnico. Quale macroscopica e madornale occasione sciupata, fino ad oggi, che cosa sarebbe mai potuto essere questa rara isola fluviale nelle mani idonee! Eppure questa città dal passato veramente esemplare come pochissime altre nel Paese, è stata ed è ancora un unicum non in Italia ma al mondo grazie alle sue due cascate che la qualificano e arricchiscono: molti ricordano gli autobus di turisti che venivano appositamente, ora solo un ricordo, grazie ai dis-amministratori che si sono avvicendati. Sono smisurate la incapacità e la insufficienza a comprendere prima e a valorizzare e a promuovere poi, lo spettacolo unico delle cascate e dei due fiumi che arricchiscono la città. Si vada a Sciaffusa, a Zurigo, a Lione, anche sul Garda, a imparare come si valorizza e si rispetta l’acqua e a Parigi, la prima che mi viene in mente, per vedere da vicino come si fa vivere e si valorizza una isola fluviale. Ed eccoci al punto: due cascate, così si legge ancora, bugiardamente, nelle tabelle stradali. Invece ne è rimasta una poiché l’altra non so bene da quanti anni, ma certamente una quarantina almeno, è stata ammutolita e zittita: l’acqua viene convogliata in tubi e utilizzata per produrre energia elettrica da parte di una ditta privata. E’ impressionante la differenza con i luoghi originari guardando qualche quadro dell’epoca. Mai si sente levare una voce in merito al possibile e doveroso ripristino di questo meraviglioso dono della natura: si direbbe che si abbia paura o che ci siano mezzi soporiferi in atto che tengono tutto sotto silenzio…thumbnail_tigli-viale-piscicelli

Isola del Liri, come detto, è stata soggetto prelibato delle opere pittoriche di molti artisti, alcuni del più grande prestigio e ci si sarebbe aspettati che in questi due secoli l’amministrazione comunale in qualche modo avesse costituito un nucleo significativo di queste opere sulle sue cascate: invece zero totale e completo! E il livello è tale, naturalmente non solo da oggi, che nemmeno se ne parla, nemmeno si pone la possibilità! Quello che sempre conta e viene promosso è la cementificazione del paesaggio e del territorio, cioè il degrado dell’ambiente, l’appezzentimento pubblico.

La distruzione dei tigli secolari di Viale Piscicelli è anche essa macchia indelebile che segnerà per il futuro l’attuale “amministrazione” comunale, più correttamente da chiamare “distruzione” comunale! E’ vero che un maestoso tiglio proprio davanti al palazzo all’imbocco del viale che il Comune ha dato licenza e autorizzazione di costruire in quel posto, ora dava fastidio e perciò andava abbattuto, secondo la voce che si ascolta in giro, il motivo occasionale di tutto il misfatto, si dice: quale che sia, la fortuna vera e anche la perniciosa disgrazia, è che il popolo non vede o non vuol vedere gli oltraggi di cui è vittima! Osservare da vicino questi maestosi tigli fino ad oggi decapitati (ne sono dodici!) anche il più indotto e ignorante si avvede che non è presente e visibile alcun elemento e sintomo che ne sanciscano una qualche malattia mortale, come le voci ufficiali diffondono. E quelle chiome così verdi e floride, quelle dimensioni maestose: in media 3 metri di circonferenza!! I regali tigli di Isola del Liri non sono stati mai curati e potati professionalmente ed è perciò ben naturale che evidenziassero qualche insignificante problema!! Il tiglio è molto amato e diffuso in Germania dove è probabilmente la pianta che più è vicina ai cittadini, assieme alla quercia e al leccio: potati ogni anno, regolarmente, manutenuti e controllati con sapienza, completati tutti di una panchina sottostante, nella chioma decine e decine di casette in legno per gli uccelli: quindi una continua sinfonia, tutto l’anno: un profumo inebriante a primavera che diviene motivo di concorso di gente e di gratificazione, e tale vero e proprio spettacolo in tutta la Germania, in tutto il Paese! A Isola del Liri al contrario si decapita e abbatte! Van Gogh scriveva al fratello dei sussurri e dei lamenti delle piante! Il Viale Piscicelli sarebbe dovuto essere il salotto buono della città, un luogo tranquillo di soggiorno e di

contemplazione e di incontri, un parco vero e proprio dunque, invece…ci si guardi attorno: un contesto urbano da quinto mondo, in perfetta analogia alla miracolosa isola fluviale. E vogliono continuare a decapitarli: chissà che hanno in mente: una nuova strada? Un nuovo arredamento urbano? Altra cementificazione e asfaltamento? Tutto è buono, quando circola la moneta e quando, soprattutto, i cosiddetti cittadini, si comportano come la famosa scimmia siciliana.

Michele Santulli

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares