Venerdi 18 novembre, h 21: ROMA NASCOSTA: passeggiata dall’Isola Tiberina al Ghetto Ebraico

l percorso guidato si snoda tra l’isola Tiberina e il Ghetto ebraico, in una delle zone di Roma dall’atmosfera più intima e magica.

 

 

 
Situata nel cuore di Roma ed unita alla terraferma da due ponti, il Ponte Fabricio e il Ponte Cestio, l’Isola Tiberina, con la sua caratteristica posizione al centro del fiume, è una vera attrazione soprattutto se visitata di sera, con la romantica cornice del Tevere in notturna. L’isola fa parte del Rione XII, Ripa. E’ celebre per avere ospitato in epoca repubblicana romana il Tempio di Esculapio, il dio greco della medicina, e al giorno d’oggi è ancora fortemente collegata alla sfera medica poiché è sede di ben due ospedali, il Fatebenefratelli o San Giovanni Calibita, di istituzione cinquecentesca, e l’Israelitico.

Dall’isola Tiberina attraversando Ponte Fabricio, ponte romano costruito nel 62 a.C. dal Curator Viarum Lucius Fabricius e ancora perfettamente integro, si passa nel “serraglio” degli Ebrei.

Sebbene situato in una zona centralissima di Roma, il Ghetto ebraico, piccola città nella città, rimane una meta turisticamente poco conosciuta e “di nicchia”. La visita al quartiere, suggestiva e nello stesso tempo toccante, si snoda nell’area occupata a partire dal XVI secolo dal nucleo di ebrei provenienti dalle altre zone di Roma, dall’intera Italia e dalla popolazione in fuga dalla Spagna.

Nel 1555 Papa Paolo IV, in un clima di decisa reazione alla Riforma Protestante e di feroce inasprimento di tutte le persecuzioni contro le eresie e le spinte disgregatrici della Chiesa, costituì il Ghetto di Roma ed emise la bolla cum nimis absurdum, che obbligava gli ebrei a vivere in un’area ben precisa e prevedeva una serie di odiose norme, tra cui quella di indossare un segno distintivo di colore giallo. L’area occupata dal Ghetto era davvero esigua: non più di tre ettari, dalla attuale Via del Portico d’Ottavia fino a Piazza delle Cinque Scole e al fiume Tevere, all’epoca privo dei muraglioni. Le condizioni di vita erano disumane, con un incredibile sovraffollamento all’interno di abitazioni umide e buie, ed il pericolo costante delle piene del Tevere. Quello di Roma fu l’ultimo Ghetto a essere abolito in Europa Occidentale, soltanto nel 1883.

Visiteremo i principali monumenti dell’area, come il Portico D’Ottavia, dove un tempo era il foro piscatorio ovvero il poverissimo mercato del pesce, e la piazza Mattei con la famosa Fontana delle Tartarughe, dando uno sguardo ai locali che propongono la tipica cucina ebraica romanesca kosher rappresentata magistralmente da piatti come i carciofi alla giudia o il tortino di alici ed indivia.

Ripercorreremo però con la memoria anche le vicende più tristi e le macchie incancellabili della città, come il rastrellamento e la conseguente deportazione degli Ebrei, avvenuti il 16 ottobre 1943 durante l’occupazione tedesca.

Non ci resta quindi che augurarvi… Shalom aleichem!

Durata 1 h e 30′.

Appuntamento all’isola tiberina di fronte alla Basilica di san Bartolomeo; termine a Piazza delle Cinque Scole; quota di partecipazione euro 10 adulti, euro 5 minori di 18 anni, gratis sotto 10 anni. Per informazioni e prenotazioni chiamare i nn. 0692939974; 0766840578; cell. 3281640180, oppure scrivere a segreteria@romoloeremo.com, lasciando tutti i riferimenti per essere ricontattati; pagamento in loco alla guida, che sarà riconoscibile con un cartello Romolo e Remo.z

 

 

 

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