Meike Hoffmann – Nicola Kuhn IL MERCANTE D’ARTE DI HITLER

L’incredibile storia di Hildebrand Gurlitt, il mercante d’arte che rubava per Hitler. Duemila capolavori, un tesoro inestimabile, confiscato dal padre nazista e tenuto nascosto per anni dal figlio Cornelius. Svizzera, 2010. Cornelius Gurlitt, cittadino tedesco di 79 anni, sta viaggiando su un treno diretto a Monaco quando viene fermato per un controllo di routine.ce357012-538d-4ddc-a688-a2a3f27dfa43-1 Agli occhi degli agenti l’uomo non è che un innocuo vecchietto, ma un’ispezione rivela che, cuciti nel risvolto della sua giacca, ci sono ben novemila euro in contanti. Una cifra importante per un pensionato, che porta la polizia ad approfondire le indagini. Si scopre così che nella sua casa di Monaco l’anziano vive come un barbone, nel disordine e nella sporcizia, ma tra scatole vuote di cibo e carte ammucchiate alla rinfusa, nasconde un vero, inestimabile tesoro: più di duemila capolavori di ogni epoca, ufficialmente scomparsi nel bombardamento di Dresda del 13 febbraio 1945. Cornelius afferma di aver ereditato quella fortuna – opere di Canaletto, Picasso, Franz Marc, Matisse, Dürer, Rodin, Kokoschka e moltissimi altri, per un valore stimato di oltre un miliardo di euro – da suo padre, Hildebrand Gurlitt, “mercante d’arte” al servizio del Führer. Quella che state per leggere è l’incredibile storia dell’uomo che per anni si occupò per conto di Adolf Hitler di sequestrare e requisire con la forza le opere d’arte degli artisti ebrei e tutto ciò che il regime definiva “arte degenerata” perché contraria ai principi del nazionalsocialismo. Dopo anni di ricerche negli archivi del Terzo Reich, Meike Hoffmann e Nicola Kuhn hanno ricostruito l’ascesa di un semplice curatore di mostre che, cavalcando l’onda del nazismo, arrivò a diventare uno dei collaboratori più stretti di Hitler e uno dei principali mercanti d’arte nei territori occupati. Una storia dura, che deve essere raccontata, in cui l’ineffabile bellezza dell’arte è asservita alla cieca violenza. Meike Hoffman Ha un dottorato in Storia dell’arte e da anni studia i rapporti del nazismo con il mondo dell’arte. Per seguire le orme di Hildebrand Gurlitt ha consultato diversi archivi in Germania e all’estero. Dal 2006 è coordinatore del progetto del Centro Ricerche sull’“Arte degenerata” presso la Freie Universität di Berlino. È stata membro del team internazionale Schwabinger Kunstfund e collabora al progetto di ricerca sulla collezione Gurlitt. Nicola Kuhn È critico d’arte e redattrice del «Tagesspiegel». Ha studiato Storia dell’Arte all’Università delle Arti di Berlino. Nel 2013 ha ricevuto il Premio della Critica dell’HBS Kulturstiftung per i suoi articoli.

Ufficio stampa Newton Compton ANTONELLA SARANDREA antonella.sarandrea@newtoncompton.com Tel. 06 65002553 – Cell. 338 6598718 www.newtoncompton.com

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