La corsa alla Casa Bianca

untitledDopo la lunga campagna elettorale caratterizzata da divisioni e veleni più forti degli ultimi anni l’America si appresta ad eleggere il nuovo presidente.

E’ l’8 novembre l’Election Day per gli Usa è finalmente arrivato; scelgono il proprio presidente tra la democratica Hilary Clinton e il repubblicano Donald Trump. Circa 220 milioni di persone aventi diritto sono chiamati a scegliere colui che succederà al primo presidente afroamericano Barack Obama. In una nazione fatta di 9,8 milioni di chilometri quadrati (contiene sei fusi orari) l’apertura e la chiusura dei seggi sarà progressiva. Non tutti sanno che i cittadini votano per il candidato presidente ma non lo eleggono direttamente. Il voto infatti viene conteggiato separatamente in ciascuno dei diversi 50 stati e a Washington Dc e serve per formare un’Assemblea di 538 Grandi Elettori. Ogni singolo stato esprime un numero di Grandi elettori proporzionale alla sua popolazione (si passa dai 55 della California ai 3 dell’Alaska). In ciascuno stato, il candidato che ottiene il maggior numero di voti si aggiudica tutti i grandi elettori in palio. I Grandi Elettori eleggono formalmente il Presidente il 19 dicembre. Il candidato per avere la maggioranza dei grandi elettori deve ottenere almeno 270; in caso di parità (269 a 269) la Camera dei Rappresentanti elegge il presidente e il senato il suo vice. In molti stati la corsa per eleggere il nuovo presidente degli Stati Uniti non inizia l’8 novembre poiché esiste la possibilità del voto anticipato. Ma quello che forse molti non sanno che oltre al presidente si vota per eleggere l’intera Camera dei rappresentanti e un terzo dei senatori. Dodici stati votano per la rielezione dei governatori, inoltre altri sono chiamati ad esprimersi su alcune questioni referendarie come la legalizzazione della marijuana all’utilizzo dei condom come misura precauzionale sui set dei film porno. Mai come questa volta gli americani sono chiamati a scegliere tra due visioni diametralmente opposte; non solo l’America i mercati e gran parte del resto del mondo si apprestano a guardare con estrema attenzione l’esito di un’elezione il cui impatto non può che colpire tutto il sistema globale.

Noemi Deroma

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