28 BATTITI

Dal 9 al 20 novembre al Teatro India debutta in prima nazionale 28 battiti, discesa agli inferi di un campione che ricorre al doping nello spettacolo scritto e diretto da Roberto Scarpetti, con protagonista Giuseppe Sartori, accompagnato dalle installazioni video di Luca Brinchi e Daniele Spanò, una produzione Teatro di Roma.

In un mondo come quello attuale in cui il successo è il valore fondamentale al quale si aspira, prendendo spunto dalla figura di Alex Schwazer, campione olimpico squalificato per doping, e costruendo dalla sua vicenda una storia di finzione, 28 battiti racconta il percorso inverso di un atleta che interviene sul proprio corpo e sul proprio talento con il doping. Così, ispirandosi all’atleta italiano vincitore della medaglia d’oro nella marcia alle Olimpiadi di Pechino nel 2008, Roberto Scarpetti porta in scena il rifiuto della fama come unico mezzo per ottenere il vero appagamento, la conoscenza di se stessi, l’autentica realizzazione della propria indole. Al centro della storia non c’è il fatto di cronaca, ma solo il personaggio: un atleta, un campione che ha vinto le Olimpiadi e ha distrutto la sua vita ricorrendo al doping. «Per vincere ancora? Per rimanere il più forte? Per continuare ad avere il successo a cui è abituato? Per non deludere i fan? Ma la sua verità è forse molto più complessa di quanto possa apparire – annota l’autore e regista Roberto Scarpetti – È una verità che scava nei suoi sogni, nei suoi bisogni, nell’odio e nell’amore che sente da sempre nei riguardi dello sport che pratica. Una verità autodistruttiva e insieme creatrice. Perché per lui il doping era l’unica possibilità, non per vincere, ma per nascere ancora. Per essere se stesso, rifiutando di colpo tutto ciò che non ha mai voluto. Che non ha mai chiesto. Per trovare una nuova strada per amare il suo sport. Per soffrire. Per poi tornare ad allenarsi, sperando di vincere ancora, in modo pulito. Una verità che pulsa nei battiti del suo lento cuore, che scorre nel suo sangue. Un personaggio complesso alle prese con le sue paure, le sue fobie, con i suoi sogni, con la fatica quotidiana, con le rinunce e la disciplina. Un atleta che vede il doping come l’unica via d’uscita per cambiare, per tornare finalmente a essere se stesso e per rinascere».

È questo il percorso dell’atleta di 28 battiti: ricorrere al doping, non per ingannare o per ottenere risultati che non meriterebbe, ma per raggiungere il risultato opposto attraverso la distruzione di ciò che ha costruito. L’atleta decide di doparsi perché quella è la sua ultima possibilità, «per rinunciare a tutto, alle vittorie, alle medaglie, alle pressioni, alla fama». Il doping come unica strada per arrivare al contatto autentico con la propria indole, respingendo il più futile e volubile dei valori, quello del successo. Il rifiuto della fama, come un anti-valore, fa dell’atleta il nuovo eroe, l’anti-eroe che si trasforma in modello, che diventa un uomo capace di riaffermare se stesso, il suo corpo, il suo fisico, la sua anima, la sua vocazione, il suo vero talento: quello di entrare in contatto con la sua vera natura attraverso lo sport, uno sport che lo rende libero e non più schiavo dei risultati, delle aspettative, delle vittorie, delle medaglie.

 

Lo spettacolo è il secondo impegno produttivo del Teatro di Roma alla scrittura di Roberto Scarpetti, dopo Prima della bomba, racconto di un giovane convertito all’Islam, andato in scena con la regia di César Brie (8 settembre Teatro India).

 

Roberto Scarpetti – Autore di Viva l’Italia, Le morti di Fausto e Iaio, testo con cui ha vinto la Menzione speciale Franco Quadri al Premio Riccione 2011, il Premio Franco Enriquez 2014 per la drammaturgia, lui ha ricevuto la nomination quale autore di novità italiana al Premio le Maschere del Teatro Italiano 2015, e che nel gennaio 2016 è stato trasmesso in versione radiofonica su France Culture. È autore di Roma/est andato in scena nel 2014 e nel 2015 al Teatro Argentina all’interno dello spettacolo collettivo Ritratto di una Capitale, ideato da Antonio Calbi e Fabrizio Arcuri. Ha firmato la sceneggiatura di Giochi d’estate, film presentato alla 68a Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, con cui ha vinto nel 2012 il Quarz Swiss Film Prize per la miglior sceneggiatura. Dal 2011 è membro della giuria del premio Franco Solinas. Ultimo lavoro teatrale Prima della bomba, presentato in prima nazionale a Short Theatre 2016, una produzione Teatro di Roma.

 

 

 

Dal 9 al 20 novembre al Teatro India di Roma

prima nazionale

4

scritto e diretto da Roberto Scarpetti

con Giuseppe Sartori
video Luca Brinchi e Daniele Spanò

movimenti Marco Angelilli – live video Maria Elena Fusacchia

assistente alla regia Elisabetta Carosio

 

Produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale

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