Gli splendori e la storia dei Romanov. La Reggia di Venaria ospita i tesori degli zar

 

Dallo scorso 16 luglio si respira un’atmosfera avvolgente all’interno della Reggia di Venaria a Torino, nel segno dell’eleganza e dello sfarzo dell’epopea russa zarista, grazie alla mostra Meraviglie degli zar – I Romanov e il Palazzo Imperiale di Peterhof, curata da Elena Kalnitskaya, e realizzata in collaborazione con Peterhof State Museum-Reserve di San Pietroburgo. I Romanov ed il Palazzo Imperiale di Peterhof vengono rievocati attraverso testimonianze artistiche dello splendore di quella che in passato è stata la residenza di molti personaggi della celebre famiglia, ed oggi meta fondamentale del turismo culturale in Russia.

Distante una trentina di chilometri dalla città di San Pietroburgo, lungo le rive del Golfo di Finlandia si staglia l’imponente edificio, circondato da 400 ettari di giardino, adornato di fontane e canali che lo rendono uno dei complessi più sontuosi del continente. Fatto costruire da Pietro il Grande, dal quale ha ereditato il nome, rivela legami con l’Italia a partire dal ruolo di artisti ed architetti italiani, come Nicola Michetti, Bartolomeo Rastrelli e suo padre Carlo, incaricati dagli Zar a contribuire allo sviluppo della residenza. Frequenti, inoltre, tra Settecento ed Ottocento risultavano i viaggi degli imperatori russi in Piemonte e quelli dei Savoia a San Pietroburgo e dintorni, tali da permettere la realizzazione di una rete di rapporti diplomatici e di influenze culturali ed artistiche tra le grandi corti europee.

Grazie alla serie di proiezioni ed immagini, ed al corpus di cento opere tra dipinti, abiti, porcellane, arazzi ed oggetti preziosi, provenienti dalle sale auliche del sontuoso palazzo imperiale, la mostra offre l’illusione di accedere alla corte dei Romanov, e di conoscere più da vicino figure come Pietro il Grande e Nicola II. Vi compaiono a raccolta lavori acquistati dai Romanov nel corso dei loro viaggi in Europa, insieme ad altri commissionati dagli Zar ad artisti ed artigiani russi. Da qui lo sguardo del visitatore si estende ai rapporti secolari fra la famiglia Romanov e quella dei Savoia.

Spiccano, in primo luogo, l’arazzo che simboleggia l’impresa di Pietro il Grande, «Pietro durante la tempesta sul lago Ladoga», realizzato dalla manifattura Gobelins tra il 1814 e il 1818, ed ispirato al quadro di Charles Steuben esposto al Salone di Parigi due anni prima. Lo zar appare raffigurato mentre salva l’equipaggio di una barca in balia della tempesta. Si inseriscono poi il «Ritratto di Caterina II sul suo cavallo Brillante», che vede l’imperatrice, in uniforme militare da guardia russa, cavalcare il suo destriero in direzione di Peterhof, ed il quartetto di ritratti, risalenti alla metà del Settecento, parte della cosiddetta «Galleria delle Belle» di Pietro Rotari. Tra i dipinti, ancora, si contano una veduta di Amalfi ed una del Vesuvio in inverno. Il repertorio di pezzi in mostra si arricchisce di vestiti di corte, vasellame, soprammobili e suppellettili. Da segnalare gli oggetti del Servizio Guriev, il più famoso servizio da tavola dei Romanov, prodotto dalla fabbrica imperiale tra il 1809 ed il 1816. Chiamato in origine il «Servizio russo», per le decorazioni con miniature raffiguranti artigiani in abiti tradizionali russi, presenta un decoro oro a vegetazione ornamentale su un fondo rosso mattone, e si compone di 4500 pezzi.

Il progetto espositivo in programma alla reggia torinese fino al prossimo 29 gennaio 2017 apre alla scoperta della storia di Peterhof e dei gusti degli Zar che vi dimorarono, in uno scenario che risulta ideale nel rievocare le suggestioni di fasti e sontuosità passate.

Box informazioni: www.lavenaria.it.

Clara Agostinithumbnail_Meraviglie degli zar ritratto

 

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