LA VERITA’ DELLA MENZOGNA ” IL CONSIGLIO D’EGITTO” : LA GRANDE ALLEGORIA DI SCIASCIA

Quale posto occupano la ragione o la verità nel mondo? Perchè certe idee vere oggi,domani perdono il loro significato? Perchè un semplice parrino di fine ‘700 in una Sicilia borbonica ad un colpo d’ali dalla sommossa giacobina  riesce con una Grande Impostura a far tremare la nobiltà siciliana? Semplicemente perchè la verità ha il significato che noi le attribuiamo!

Il Consiglio d’Egitto  di Leonardo Sciascia,portato in scena al Teatro Quirino, racconta del creativo imbroglio filologico, letterario e sociale di don Giuseppe Vella che, in occasione del fortunoso arrivo a Palermo dell’ambasciatore del Marocco, Abdallah Mohamed ben Olman, vede e coglie la possibilità di cambiare la propria vita assurgendo ai vertici della società, che fino a quel momento lo aveva snobbato. Non essendoci in città esperti di arabo, il viceré chiama il cappellano dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, Giuseppe Vella appunto, che a quanto pare è l’unico a poter fare da interprete e quindi a potersi occupare dell’ambasciatore durante il suo soggiorno a Palermo. Vella, che fino a quel momento è vissuto di espedienti, tra i quali anche dell’attività di smorfiatore di sogni, convocato insieme all’ambasciatore per prendere visione di un codice arabo( rinominato codice di Sicilia) conservato nel monastero di San Martino, finge, malgrado il dignitario riveli subito che si tratta di una delle tante vite di Maometto, che sia invece un manoscritto dove si racconta della conquista della Sicilia. Per suggellare il grande inganno inventerà il Consiglio d’Egitto (altro codice in lingua mauro-sicula ) Questo farà tremare la nobile società ottusa e superficiale,intenta a perseguire solo i propri interessi  e terrorizzati da quello che il codice possa rivelare circa il possesso  poco chiaro delle loro ricchezze . Il parroco preso dall’ansia di perdere certe gioie appena gustate e sopraffatto dall’innata avarizia umana e dal disprezzo per i suoi simili in una sorta di vendetta inconscia coglie l’occasione che la sorte gli offriva, con grave ma lucido azzardo,si fa protagonista della grande impostura.                                                                                                                                                        L’altro protagonista è l’avvocato Francesco Paolo Di Blasi, illuminista, rappresentante della ragione e seguace delle iniziative giacobine, convinto sostenitore delle idee di uguaglianza tra gli uomini. Complotta contro il vecchio ordine a favore della repubblica pagando un prezzo altissimo per le proprie convinzioni, la decapitazione!

Due storie parallele,ragione e menzogna, due facce diverse della stessa lotta contro i privilegi sociali, entrambe destinate ad essere sconfitte: Il carcere e la decapitazione terminano l’amaro racconto segno che è molto più facile diventare santi che cambiare il verso del mondo!

Parlare di politica di fine ‘700 con gli occhi di oggi, chiedersi cosa è cambiato e avere la triste sensazione o tremenda verità che tutto è uguale a se stesso…secoli di sommosse e coltre di vittime hanno ottenuto solo la vacua idea di sperata uguaglianza e voluta libertà. I ricchi e i poveri fanno parte da sempre della corporazione sociale e da sempre i ricchi cercheranno di mantenere i propri privilegi e i poveri continueranno a fare sommosse per i propri diritti. La Storia si ripete imperitura…e compito dello storico è quella di raccontarla…ma quale Storia? Cosa bisogna lasciare alle generazioni future? Raccontare la storia di ognuno di noi o solo le grandi gesta di pochi ? Sciascia ci racconta la Storia di una Sicilia specchio del mondo, in una grande allegoria trovano spazio le debolezze degli uomini e la relatività dei poveri pensieri umani ,il significato relativo della menzogna e della verità!

La compagnia teatrale ha colto l’essenza del racconto e con un’eccellente interpretazione e sottile ironia ha regalato al pubblico un meraviglioso capolavoro!

E a noi spettatori resta la dolce ironica amarezza di sapere che il genere umano grazie alla sua mente quantica sa di vivere in una ipocrita finzione piena di concetti filosofici e religiosi,validi oggi e menzogne domani…siamo quello che la nostra cultura condivisa decide…

…e allora la Storia??? forse è solo una “favola”!!

 

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dal 26 aprile all’8 maggio

Teatro Quirino
via delle vergini, 7
tel. 06.6794585
biglietteria@teatroquirino.it

 

PT Produzioni presenta
Enrico Guarneri

di Leonardo Sciascia

Personaggi e interpreti

Don Vella Enrico Guarneri
Principessa di Serradifalco Ileana Rigano
Contessa di Regalpetra Francesca Ferro
Avvocato Di Blasi Rosario Minardi
Camilleri Vincenzo Volo
Abate Meli Rosario Marco Amato
Monsignor Airoldi Pietro Barbaro
Conte di Regalpetra Ciccio Abela
Ambasciatore Gianni Fontanarosa
Hager Antonello Capodici
Guardia Mario Fontanarosa

 

Michela Cenci

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