Due Concerti per violino composti da Mozart negli anni in cui sbocciava pienamente il suo genio e due Sinfonie appartenenti alla sua prodigiosa fanciullezza

I Concerti n. 3 K. 215 e n. 4 K 218 di Mozart, ovvero due dei massimi capolavori della musica per violino, interpretati da Marco Serino,  uno dei migliori violinisti italiani di oggi, e in più due sinfonie giovanili dello stesso Mozart. Ecco gli ingredienti che rendono imperdibile l’appuntamento di mercoledì 16 marzo alle 18.00 all’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1) per la stagione di concerti dell’Associazione Roma Sinfonietta.

 

Vincitore di numerosi concorsi internazionali tra cui il Viotti di Vercelli, Marco Serino è primo violino del Quartetto Bernini, con il quale ha svolto attività concertistica nei quattro continenti. Inoltre suona come solista con importanti orchestre in Italia (Toscanini di Parma, la  Scarlatti di Napoli, I Solisti di Bologna, la Sinfonica Abruzzese, Roma Sinfonietta, ecc.) e in altri paesi (Svizzera, Ungheria). Ha inciso come solista per Dynamic, Tactus e Amiata e i suoi cd hanno ricevuto premi da parte di riviste specializzate, quali Strad, Repertoire, Classica, Amadeus. Suona un prezioso violino Nicolò Amati del 1661.

 

In quest’occasione, oltre che solista al violino, Serino sarà il concertatore dell’Orchestra Roma Sinfonietta, esattamente come faceva Mozart ai suoi tempi.

 

I Concerti per violino e orchestra n. 3 in sol maggiore, K 216 e n. 4 K 218 furono composti da Wolfgang Amadeus Mozart nel 1775, a diciannove anni, quando il fanciullo prodigio si era già trasformato in un genio senza uguali in tutta la storia della musica. Rispetto alle sue precedenti composizioni, l’ispirazione e la tecnica compositiva si pongono qui su un piano superiore e Mozart raggiunge per la prima volta una sintesi perfetta tra equilibrio formale, misurata espressività e giusto brio strumentale. Le idee musicali sgorgano abbondanti dalla fantasia del compositore, che le profonde senza risparmio dall’inizio fino letteralmente alla fine, perché spesso le conclusioni dei vari movimenti sono sorprendenti e inaspettate, non senza un tocco di scherzoso umorismo.

 

Ai due Concerti per violino si alternano le due Sinfonie n. 4 in re maggiore K 19 e n. 7 in re maggiore K 45: composte rispettivamente a Londra a nove anni d’età e a Vienna a dodici anni, sono la sbalorditiva testimonianza di una precocità che non ha uguali nella storia non solo della musica ma delle arti in generale.

 

Presenta il concerto Giorgio Sanguinetti, professore di Teoria e Analisi della Musica presso l’università di Roma “Tor Vergata”.

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