DOPO QUASI 20 ANNI TORNANO A ROMA, AL TEATRO ARGENTINA LE LEGGENDARIE MARIONETTE DI PODRECCA

pianista cantanteArrivano a Roma le più affascinanti e divertenti marionette che mai abbiano girato il mondo: i “Piccoli” di Podrecca, veri e propri “divi di legno” che in oltre 50 anni di attività si sono esibiti nei più grandi teatri d’Europa e delle Americhe in oltre 35.000 rappresentazioni. E come si conviene a delle star di prima grandezza, la Capitale le accoglie nel suo palcoscenico più prestigioso: il Teatro Argentina, trasformato nei giorni del 5 e 6 gennaio 2016 in un gigantesco teatro delle marionette per lo spettacolo DAI 3 AI 93. UNA MERAVIGLIOSA INVENZIONE di Barbara Della Polla ed Ennio Guerrato.

 

Oggi, dopo quasi vent’anni di assenza dai palcoscenici della Capitale, le marionette di Podrecca tornano a Roma, la città in cui fu fondata la Compagnia dei Piccoli nel 1914. Dopo un accurato restauro, Barbara Della Polla ed Ennio Guerrato riportano in vita i numeri più celebri del repertorio classico, in uno spettacolo spassoso e commovente che è anche un omaggio a quella che è stata la più longeva e celebre compagnia teatrale italiana del Novecento.

 

Una narratrice, i marionettisti e naturalmente loro, i grandi protagonisti del varietà di Podrecca: il pianista Piccolowski e la cantante Silforosa, i Divisionisti, Bill Boll Bull, gli Struzzi, la Rumba… Tra un numero e l’altro, tra una filatura e una sortita, lo spettacolo ripercorre assieme alle testimonianze su Podrecca anche la storia e la struttura stessa del suo teatro: ecco quindi in scena il lavoro degli artigiani, delle sarte, dei musicisti e soprattutto ecco, ben visibile, quel castello magico che è il ponte di legno che sostiene le strabilianti evoluzioni dei piccoli attori con i fili.

 

DAI 3 AI 93. UNA MERAVIGLIOSA INVENZIONE è decisamente qualcosa di più di uno spettacolo di marionette, è il racconto dell’intera epopea di questa unica ed inimitabile compagnia di artisti che ha fatto sognare generazioni di spettatori, a tutte le latitudini. Uno spettacolo che si annuncia come un vero e proprio evento per chi vuole vedere dal vivo un tassello fondamentale della cultura e del teatro italiano e per chi vuole tornare bambino tra i leggiadri volteggi di questi piccoli artisti di legno.

 

Lo spettacolo, che ha debuttato nel 2014 in occasione del centenario del Teatro dei Piccoli su iniziativa della Cooperativa Cassiopea Teatro-Trieste, arriva a Roma grazie al riallestimento del Teatro Stabile Friuli Venezia Giulia con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Cividale e Rotary Club di Cividale.

 

 

orari spettacolo: 5 gennaio ore 19 | 6 gennaio ore 17

biglietti adulti 15,00 €  |  bambini 10,00 €

info: community@teatrodiroma.net

VITTORIO PODRECCA E LA COMPAGNIA DEI PICCOLI

 

Raccontare la storia di Vittorio Podrecca e dei suoi piccoli attori di legno vuol dire raccontare la storia culturale d’Italia, la compagnia dei Piccoli ha infatti attraversato il Novecento, registrandone inquietudini e innovazioni. Con le sue marionette Podrecca è stato l’artefice di un nuovo modo di concepire il teatro di figura ma anche testimone di un intero secolo, vitale e ricchissimo di storia e di cultura, non solo teatrale.

Per dare l’idea dell’impatto che il teatro di Podrecca ebbe sull’arte del Novecento basta passare in rassegna alcuni tra i tantissimi ammiratori della Compagnia dei Piccoli: dal Maestro Arturo Toscanini che li sostenne anche economicamente durante la Seconda Guerra Mondiale perché: “sono un fenomeno unico nella storia dell’arte teatrale: piacciono a me, alla mia famiglia, al mio autista, alla mia cuoca, ai bambini del mio autista e della mia cuoca”, a Charlie Chaplin che li definì “incantevoli” e “geniali”, da Fortunato Depero per cui rappresentavano “l’incarnazione della poetica futurista”, fino a Gabriele D’Annunzio, Eleonora Duse, Greta Garbo, Maurice Ravel, Paul Valery, Jacques Copeau, solo per citarne alcuni.

 

Vittorio Podrecca era figlio di una famiglia di avvocati di nome e melomani di fatto, suo padre infatti era chiamato l’ “Avvocato fantasma” perché invece di recarsi in tribunale girava per le valli friulane suonando Beethoven e Chopin. Inoltre, la sorella di Vittorio Podrecca ebbe come figli Vera e Orio Vergani, rispettivamente attrice di teatro e cinema (fu la prima interprete dei Sei personaggi pirandelliani) e grande giornalista e scrittore. Insomma, quando Vittorio arrivò a Roma dalla natìa Cividale per studiare legge, si sentiva certo più vicino allo spettacolo che ai libri di giurisprudenza. Nonostante questo, concluse gli studi in legge ma non praticò mai, infatti, dopo aver collaborato alla rivista “L’Asino” diretta dal fratello Guido, deputato socialista, Vittorio Podrecca abbandonò quasi subito la carriera giuridica per consacrarsi definitivamente al teatro, fondando a Roma nel 1914 il “Teatrino dei Piccoli”. Affascinato dai burattini di Leningrado, Podrecca raccolse l’antica tradizione del teatro delle marionette reinventandola però in una chiave assolutamente moderna ed innovativa. Podrecca scoprì subito il punto giusto su cui indirizzare gli sforzi: la marionetta musicale, autentico prodotto italiano. «Le marionette – diceva – son fatte della stessa stoffa della musica, anche per il fatto di essere guidate da fili, le marionette sono quasi strumenti musicali, sono intessute di musica, di sostanza melodica e sinfonica». Trovata la via, tutto l’impegno di Podrecca fu di non perderla, di non lasciarsi distrarre, di non subire imposizioni. E infatti, nel suo teatro, c’è una coerenza, dal primo spettacolo all’ultimo, che indica come fosse veramente espressione integrale e piena della sua più profonda personalità; proprio per questo assisteva a tutte le rappresentazioni, perché nulla fosse lasciato al caso, anche il più piccolo dettaglio veniva appuntato su suoi memorabili taccuini.

L’intuizione di sfruttare artisticamente la natura stessa della marionetta, creatura astratta e volante, e di abbinarla alla musica si rivelò vincente e ben presto gli spettacoli di Podrecca attirarono un pubblico di tutte le età e di tutte le estrazioni, decretando il successo planetario dei suoi Piccoli. Dopo varie tournèe leggendarie che lo videro attraversare tutta l’Europa e le due Americhe, con centinaia di casse stivate in treni e bastimenti, viaggiando dalle corti reali fino ai remoti villaggi dell’Amazzonia, Podrecca tornò infine in Italia dal Sudamerica nel 1951.

Non fu facile riprendere i contatti e ricominciare a lavorare in una Europa profondamente cambiata.

Nel 1959 Podrecca firma il contratto per una tournée in Russia, la prima per una compagnia italiana. Il 2 giugno, a Ginevra, quando gli antichi compagni della Compagnia madre sono tutti riuniti, Podrecca ha un malore: ricoverato in clinica, viene operato d’urgenza ma la situazione è disperata. Podrecca si spegne a Ginevra il 5 luglio. Al suo capezzale ci sono tutti i vecchi marionettisti che egli stesso aveva scelto per la tournée russa e i collaboratori che lo avevano accompagnato nel percorso dei Piccoli. Il giorno successivo, secondo le sue volontà, la moglie Lia, alla guida dei Piccoli, è in Teatro e un altro sipario si alza per lasciar vivere le marionette di Podrecca.

Qualche settimana dopo, il gruppo da lui scelto parte alla volta dell’Unione Sovietica, varcando, primo teatro italiano, la ”cortina di ferro”. E’ un altro successo che dura per mesi fino al 14 ottobre 1959, giorno in cui i Piccoli commemorano Vittorio Podrecca al Teatro Valle di Roma.

Scrisse così il nipote Orio Vergani:”..sopravvive così uno spirito gentile, un’anima affettuosa, un artista per il quale fu avanzata dagli stranieri stessi la proposta del Nobel per la pace, di cui le antiche musiche e le antiche favole sembrano ancora il simbolo migliore”.

 

 

IL RESTAURO

 

La storia della Compagnia dei Piccoli è punteggiata di clamorosi successi, di incredibili, avventurose tournée internazionali, nel corso delle quali la compagnia crebbe, raggiunse una perfezione artistica e artigianale elevatissima e produsse un patrimonio artistico immenso e d’inestimabile valore, composto da centinaia di numeri musicali, innumerevoli marionette (1240 unità, all’arrivo dei Piccoli in America Latina all’inizio della seconda guerra mondiale), e poi oggetti di scena, registrazioni audio, fondali, elementi tecnici di palcoscenico… Quando la compagnia (dopo la morte di Vittorio Podrecca ed in seguito a seri problemi economici) si sciolse all’inizio degli anni Sessanta, una grande parte di questo tesoro rimase depositata in magazzini, con il pericolo di cadere nell’oblio e di deteriorarsi.

Per evitarne la dispersione nel 1979 grazie ad un intervento della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia, tale patrimonio venne affidato al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che ha continuato a curare l’attività dei Piccoli di Podrecca. A partire dai primi mesi del 2015, grazie ad un finanziamento ad hoc del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è stato possibile effettuare un intervento di restauro, soprattutto sul gruppo di marionette che costituivano i numeri del “Varietà”, particolarmente danneggiate. Per l’intervento di restauro sono stati scritturati dal Teatro un gruppo di marionettisti che in collaborazione con Barbara Della Polla ed Ennio Guerrato di Cassiopea Teatro hanno affrontato il delicato compito di ripristinare e riparare i guasti del tempo, sempre nel rispetto dell’arte della compagnia di Podrecca.

 

Lo spettacolo di Barbara Della Polla ed Ennio Guerrato DAI 3 AI 93. UNA MERAVIGLIOSA INVENZIONE è il giusto coronamento di questo atteso e delicato progetto.

 

 

 

 

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